Consiglio comunale aperto sulla chiusura delle scuole. Anzaldo rifiuta la richiesta delle minoranze: «Non si farà»

Como Già durante la conferenza dei capigruppo il sindaco aveva dato parere negativo a nome della maggioranza, oggi la conferma è arrivata anche dal presidente del consiglio

Dopo le proteste messe in atto dai genitori dei bimbi frequentanti le scuole interessate da chiusura, tra l’anno prossimo e il successivo, per decisione del Comune di Como, i consiglieri di minoranza avevano fatto richiesta a sindaco e giunta di organizzare un consiglio comunale aperto sul tema del ridimensionamento della rete scolastica sul territorio comunale per raccogliere le riserve dei cittadini e fornire le motivazioni delle decisioni prese, rendendole così condivise.

Da un iniziale confronto degli scorsi giorni, durante la conferenza dei capigruppo, già era stato possibile dedurre che la seduta non sarebbe stata organizzata, perché, come ha ribadito nell’occasione il sindaco Alessandro Rapinese a nome della maggioranza, i confronti con le famiglie, i sindacati e i cittadini ci sono stati, anche all’interno dell’aula consiliare di Palazzo Cernezzi, in apposite riunioni oppure quando genitori e sindacati hanno protestato in Comune. La conferma è arrivata però oggi con la comunicazione relativa alla decisione di Fulvio Anzaldo, presidente del consiglio comunale, di rigettare l’istanza dei consiglieri di minoranza.

«Purtroppo, ancora una volta, questa possibilità ci è stata negata, ma è stata negata soprattutto ai cittadini - commentano i consiglieri di minoranza in un comunicato condiviso - L’Amministrazione continua sulla propria linea di chiusura, arroccata nel palazzo e incapace di confrontarsi con i cittadini e di rendere conto delle proprie decisioni. Un tema così importante avrebbe meritato maggiore apertura e coinvolgimento. Concetti democratici che, purtroppo, sembrano ancora una volta estranei a chi sta amministrando la nostra città».

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