Il Consiglio di Stato si è detto contrario alla chiusura dell’asilo nido Magnolia a Como

Infanzia La struttura secondo i giudici amministrativi, che si sono espressi a seguito del ricorso effettuato da alcuni genitori al Tar, rifiutato in primo grado e accolto invece in secondo grado, favorisce il percorso educativo dei bambini

Il Consiglio di Stato, che rappresenta il secondo grado di giudizio amministrativo nelle questioni riguardanti privati cittadini e pubbliche amministrazioni, ha accolto il ricorso che era stato presentato da alcuni genitori contro la chiusura dell’asilo Magnolia, situato in via Passeri (zona centrale di Como) disposto dal sindaco Alessandro Rapinese. I genitori avevano inizialmente fatto ricorso al Tar contro la decisione del Comune e questo si era espresso contrariamente al ricorso, dando cioè ragione alla decisione del sindaco, motivata sia nel caso del nido di Como centro che nel caso del nido di Monte Olimpino da una necessità di razionalizzazione dei posti negli asili nido cittadini a fronte del calo delle nascite. La decisione aveva sollevato molte proteste, sia in presenza durante i consigli comunali a Palazzo Cernezzi, sia sui social e tramite video e comunicati, soprattutto da parte dei genitori che si sono visti costretti a prendere in considerazione per i propri figli strutture più lontane e scomode da raggiungere.

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I giudici amministrativi del Consiglio di Stato hanno motivato la decisione, opposta a quella del Tar, di avvallare il ricorso dei genitori facendo riferimento al “periculum mora”, ovvero la possibilità che i cittadini subiscano danni a seguito della decisione della giunta comunale non solo per via della distanza che le famiglie dovrebbero coprire per raggiungere le strutture ma anche per garantire continuità nel percorso formativo dei bambini.

Al percorso educativo specifico dei bambini al nido si aggiunge anche il vantaggio offerto dalla struttura stessa dell’asilo di via Passeri che ospita anche una scuola dell’infanzia e costituisce quindi un «polo dell’infanzia» dove, secondo il parere del Consiglio di Stato, il percorso educativo dei bambini può proseguire anche al termine della frequentazione del nido.

La diretta conseguenza del parere espresso dal Consiglio di Stato è che la decisione di chiudere l’asilo, esplicitata anche sul sito del Comune dove è indicato che la struttura è operativa solo fino a luglio 2024, resta ora sospesa.

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