Consiglio provinciale, vince il centrodestra. Mezzo flop di Rapinese

Politica Sette posti per la coalizione, quattro alla sinistra. Nella lista del sindaco del capoluogo viene eletto solo lui. I partiti lo attaccano. La replica: «Ho fatto un miracolo»

È stato ufficialmente proclamato ieri pomeriggio il nuovo consiglio provinciale, che vede in maggioranza il centrodestra con sette consiglieri (eletti il sindaco di Mariano Comense Giovanni Alberti, il sindaco di Carlazzo Piera Antonella Mazza, il vicesindaco di Guanzate Monica Colacicco, il presidente del consiglio comunale di Erba Claudio Ghislanzoni, il consigliere di Uggiate con Ronago Agostino Grisoni, il consigliere di Cantù Umberto Cappelletti, il consigliere di Brienno Francesco Cavadini). Quattro quelli andati al centrosinistra (il vicesindaco di Villa Guardia Valerio Perroni, il più votato in assoluto, poi il vicesindaco di Lipomo Gianluca Leo, il consigliere di Vertemate Maurizio Capitani e il sindaco di Ponte Lambro Ettore Pelucchi). Uno alla lista Rapinese e si tratta del sindaco di Como Alessandro Rapinese, quarto più votato.

Va ricordato che si è trattato di un’elezione non aperta ai cittadini, ma solo agli amministratori e che l’assegnazione dei punteggi si basa su un meccanismo di voto ponderato in base al numero di abitanti. Rapinese, unico candidato del capoluogo, solo a Palazzo Cernezzi ha incassato 20 voti su 21 aventi diritto della sua lista (in otto hanno esplicitato il suo nome, ma era comunque capolista, uno a testa i voti scritti per Fulvio Anzaldo e Davide Bernasconi).

Esulta Fratelli d’Italia: «L’elezione di tre consiglieri provinciali – commenta il presidente provinciale Stefano Molinari - rappresenta un riconoscimento alla nostra coerenza e all’impegno costante per difendere gli interessi del territorio comasco con serietà e competenza». Molinari attacca poi Rapinese: «Il modesto risultato di Rapinese, conferma che il sindaco della città capoluogo è completamente isolato a livello istituzionale». Il coordinatore provinciale di Forza Italia Sergio Gaddi parla di «un bilancio più che positivo, Forza Italia è sempre più radicata sul territorio. Al tempo stesso osservo il pessimo risultato del partito di Rapinese, confinato con un solo rappresentante al quarto posto, nonostante i roboanti proclami della vigilia e il sostegno bulgaro dei consiglieri di Como, che avevano un forte valore ponderato in termini di punti». Per il centrosinistra la segretaria provinciale del Pd Carla Gaiani: «La nostra lista di centrosinistra ha sostanzialmente tenuto e confermato i suoi voti. Eleggiamo quattro amministratori, due dei quali sono risultati i più votati in assoluto».

Dal canto suo Rapinese dice: «Non stava votando il popolo e già il fatto di essere riuscito a raggiungere e superare le 90 sottoscrizioni che servivano per potermi candidare era, a detta dei partiti, impossibile. Non solo mi sono candidato, ma oggi rappresento l’intera provincia nel mio ruolo di consigliere. Ricordo ai partiti che hanno portato i loro “amichetti” al voto che appena il governo mi consentirà di portarci il popolo a Villa Saporiti faranno la stessa fine che hanno fatto a Palazzo Cernezzi». Rapinese risponde anche a chi, soprattutto nel centrodestra ha parlato di “flop” per aver eletto un solo consigliere: «È già un miracolo che la lista Rapinese si sia candidata e io sia consigliere provinciale, ma se i partiti pensavano che avrei dovuto avere più successo, implicitamente stanno ammettendo di sapere che a parte i loro amici tra i cittadini in provincia non li voterebbe più nessuno». Il presidente della Provincia Fiorenzo Bongiasca sottolinea come «in questi sei anni in ogni tornata elettorale si è cambiata la maggioranza, ma noi siamo qui per amministrare e per fare il bene del territorio. Ecco perché, al di là di tutto, siamo sempre andati d’accordo e spero si vada anche stavolta in questa direzione».

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