Covid, a Como 3 morti
Ospedali pronti
a vaccinare tutti

Ieri 78 nuovi positivi in provincia mentre anche a Como si prepara la campagna di massa. Ats: «Meglio farlo nelle strutture sanitarie sul territorio»

Sono tre i morti dell’ultimo bollettino Covid in provincia di Como, dove si sono registrati 78 nuovi casi di positività. A livello regionale i decessi sono 58, e 27.624 i tamponi effettuati, con 1.515 nuovi positivi. La percentuale di positivi sul totale dei test eseguiti si attesta al 5,4%. Aumentano i ricoveri nelle terapie intensive (+4) ma diminuiscono sensibilmente quelli nei reparti di cure ordinarie (-73).

Tutto pronto?

Tiene banco intanto il tema dei vaccini. Uno dei pochi punti fermi della campagna di massa sono gli ospedali.

Continueranno a somministrare le dosi, in particolare il vaccino Pfizer avendo disponibilità dei freezer per lo stoccaggio. Pur restando nel campo delle ipotesi, ma sono già in molti a suggerirlo, è probabile che si comincerà dagli over 80 e dai malati fragili. Detto dei 43mila grandi anziani comaschi, due su tre hanno patologie croniche. Sarebbe più sicuro anche in caso di reazioni avverse. «È un’ipotesi – conferma Marco Magrini, referente dell’emergenza Covid per l’Ats Insubria – ci sono più sedi ospedaliere sparse sul territorio per raggiungere al meglio la popolazione. Dal Sant’Anna a Cantù, da Mariano a Menaggio, ci sono gli ospedali di Erba e il Valduce. Logisticamente usare i vaccini Pfizer dai medici è complicato».

I Moderna, pur essendo facilmente gestibili, sono pochi. I nostri referenti territoriali sabato e domenica erano in fiera a Milano per assistere al primo tentativo di campagna di massa e per ricevere istruzioni.

«Abbiamo aperto dei tavoli operativi – spiega Mauro Guerra, parlamentare del Pd, sindaco di Tremezzina e presidente di Anci Lombardia – chiedendo di decentrare le vaccinazioni per gli anziani in maniera radicata sul territorio, compatibilmente con la logistica. Non solo quindi i grandi hub».

«Anche noi ci stiamo attrezzando con i farmacisti vaccinatori – dice Attilio Marcantonio presidente di FederFarma Como – ma difficilmente da subito e direi non con Pfizer». Per Como i grandi centri sarebbero Lariofiere e villa Erba. Con AstraZeneca si potrebbe iniziare a vaccinare insegnanti e forze dell’ordine, già da martedì, ha annunciato il commissario Domenico Arcuri. Il piano lombardo, più volte rivisto, prevede di iniziare mercoledì con i sanitari liberi professionisti, i centri diurni e le comunità psichiatriche. Entro metà febbraio la Regione vuole pubblicare un portale per le prenotazioni con un sistema di sms e telefonate per i più anziani. Da fine mese si parte con gli over 80.

La situazione negli ospedali

L’Asst Lariana invece conta da giovedì di concludere le prime dosi in tutte le Rsa. Un’altra ormai definitiva certezza è che nove sanitari su dieci dell’ex azienda ospedaliera hanno ricevuto la doppia dose. Anche ospedali come il Valduce e il Fatebenefratelli di Erba stanno finendo le seconde dosi. Questo significa che, incrociando le dita, i nostri ospedali possono meglio garantire la continuità di cura. L’Asst nel 2020 per esempio ha tamponato 3.482 suoi dipendenti individuando 646 positivi. È il 18% del totale. Al Sant’Anna il 98,4% è stato testato, 372 operatori sono risultati contagiati con reparti da sanificare e trasferire

A fine marzo al Valduce un’ottantina di sanitari erano a casa in quarantena, dopo due focolai scoppiati in corsia.

Sempre al Valduce a gennaio dei pazienti ricoverati negativi si sono positivizzati in corsia contagiando una decina tra degenti e assistenti.

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