Covid, contagi in risalita: rischio più alto per i pazienti “fragili”

Salute La conferma dei medici di base: «Sommersi dalle richieste, tanti i tamponi positivi». Il virologo: «Le temperature facilitano la diffusione di un grande mix di virus parainfluenzali»

Covid in salita del 25%, attenzione ai più fragili.

Nell’ultima settimana nel nostro territorio le positività al Covid contate dal sistema di sorveglianza sono aumentate in maniera sensibile, di oltre un quarto rispetto alla precedente rilevazione, quando a livello nazionale eravamo al 17%.

La situazione

Alcune province lombarde, per esempio il Cremonese, segnano la maggiore incidenza dell’intero stivale, mentre il Comasco è di poco sotto, 45 casi ogni 100mila abitanti. I cittadini più colpiti appartengono alla terza età ed hanno più di 80 anni, anche per ovvie ragioni legate ai tamponi. Infatti la maggior parte delle persone avendo pochi fastidi oggi non si sottopone più ai test, suggeriti invece dai medici di famiglia davanti a comprovate fragilità e complicanze. Dunque è chiaro che i dati fotografano soltanto poche infezioni, la circolazione ha dimensioni molto più imponenti.

Per non correre rischi gli specialisti consigliano ai più anziani test e vaccinazione, da questa settimana è partita la campagna antinfluenzale ed è possibile fare anche il vaccino anti Covid gratis nella stessa seduta. Occorre domandare al proprio medico e ai pediatri, oppure prendere un appuntamento in farmacia e attraverso il portale “Prenota salute”. Comunque per il momento il tasso di ospedalizzazione non ha subito un incremento significativo, salvo appunto che per i pazienti tra gli 80 e i 90 anni.

Secondo i più noti virologi l’aumento della circolazione del Covid è spinto dalle nuove varianti, Jn.1 e Xec, dai primi sbalzi termici e dalla metà dello scorso mese dal ritorno a scuola e al lavoro.

«Come ogni inizio stagione c’è stato un primo balzo dei contagi – commenta il virologo Fabrizio Pregliasco – le temperature facilitano la diffusione di un grande mix di virus parainfluenzali oltre che del Covid. Un Covid più buono e che crea meno danni, salvo appunto nei fragili. Soggetti che è bene facciano il test anche di fronte a sintomatologie banali per poter diagnosticare la malattia e prendere nel caso l’antivirale. Ma soprattutto è bene che facciano il vaccino per mettersi al riparo».

In maggioranza positivi

«Negli ambulatori siamo sommersi dalle richieste – dice Lorenzo Giorato, medico di medicina generale al lavoro in città – io propongo sempre i tamponi per diagnosticare il Covid e in maggioranza sono positivi. La maggioranza della popolazione però non fa più i test e dunque è lecito immaginare un grande sommerso, la circolazione è molto importante. Non c’è ancora la vera influenza, sono tutti virus parainfluenzali».

Il bollettino della rete dei medici sentinella che cerca di monitorare ogni settimana l’andamento dell’influenza e anche di questi agenti patogeni che precedono il più tradizionale virus, segnala una risalita della curva in Lombardia da ormai almeno due settimane. Dalla zona gialla ci stiamo già avvicinando alla fascia d’allerta arancione e siamo solo ai primi giorni d’autunno.

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