Cronaca / Como città
Giovedì 12 Ottobre 2023
Sono in aumento i casi di Covid. Il parere dei medici: «Sintomi lievi ma attenti agli anziani»
Contagi Tornano a salire in città i numeri del virus: «Meglio restare a casa e proteggere i più fragili». Il vaccino è consigliato a tutti, prenotazioni aperte
Aumentano i casi di Covid. I medici di famiglia - anche senza obbligo di isolamento - continuano a suggerire tamponi e prudenza.
I dati ufficiali relativi al Covid mostrano dei segnali d’aumento, ma una volta cadute le regole per il contenimento del contagio e il sistema di tracciamento non fotografano più il reale andamento della diffusione del virus. Anche i medici comaschi però negli ultimi giorni registrano un forte aumento di casi positivi. Almeno tra la popolazione adulta, mentre pediatri come Roberta Marzorati tra i più piccoli non vedono molti tamponi infetti. Al netto delle prime assenze negli asili per altro tipo di infezioni, la situazione «è abbastanza tranquilla», dice la pediatra.
«Ambulatorio pieno»
«Nel nostro ambulatorio invece è pieno di casi Covid – racconta il medico Lorenzo Giorato – Sono per fortuna tutte infezioni non gravi. Suggeriamo di fare il tampone per poter essere poi più accorti. Per evitare, ad esempio, di portare a casa dei nonni fragili parenti e bambini contagiati». «Stiamo trovando parecchi positivi – dice anche il dottor Marco Fini – almeno tra coloro i quali fanno il test. Senza più segnalazioni all’Ats c’è, immaginiamo, molto sommerso».
«C’è un aumento, anche se si tratta di forme blande - conferma anche il medico albatese Arnaldo Butti - Ci sono in circolazione però anche altre infezioni che provocano raffreddori e gastroenteriti».
Raramente, dicono i medici, i positivi hanno sintomi meritevoli di un ricovero. Anche se al Sant’Anna ci sono diversi degenti isolati. Ma visto che ormai la pandemia è quasi del tutto archiviata, ha ancora senso comportarsi secondo le regole che abbiamo imparato negli ultimi tre anni?
Prudenza
«In questa fase di inizio autunno userei ancora prudenza - commenta Federico Citella, giovane medico comasco – Costa poco a fronte di qualche sintomo, per esempio febbrile, fare il tampone e stare a casa due giorni. I cittadini, è vero, sono meno propensi rispetto al passato a fare i test, anche casalinghi. Però riscontrata la positività credo sia giusto evitare troppi contatti. A maggior ragione con le categorie a rischio. Suggerisco, nel caso, un uso responsabile della mascherina Ffp2. Dovrebbe diventare una forma di rispetto automatica».
Inutile dire che tutti i medici comaschi suggeriscono di fare la vaccinazione.
I vaccinati, spiegano sempre i medici di famiglia, soprattutto se hanno fatto il richiamo di recente, mostrano disturbi quasi sempre molto più lievi rispetto a chi invece non è coperto. A proposito di vaccino, sono aperte le prenotazioni per fissare gli appuntamenti per l’anti Covid (prenotazionevaccinicovid.regione.lombardia.it) e l’antinfluenzale (vaccinazioneantinfluenzale.regione.lombardia.it).
La somministrazione di entrambi i sieri può avvenire nella stessa seduta senza controindicazioni. Le vaccinazioni in via Napoleona e nelle farmacie aderenti partono da settimana prossima. C’è stato un disguido con le tessere sanitarie nuove sul portale che però secondo la Regione è stato risolto. Anche medici di famiglia e pediatri possono fare i vaccini in accordo con i loro assistiti. Prioritariamente i vaccini sono consigliati agli over 60 e ai pazienti fragili, ma tra le categorie comprese nella campagna gratuita ci sono anche i bambini, dai 5 agli 11 anni per l’anti Covid o dai 12 se fragili. Mentre per difendersi dall’influenza dai sei mesi ai 14 anni.
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