Cronaca / Como città
Lunedì 02 Novembre 2020
Covid, nuove restrizioni: no al lockdown
Ma limitazioni per gli over 70
La Regione potrebbe varare già oggi una serie di ulteriori limitazioni - Esclusa al momento la “zona rossa” territoriale
La Regione Lombardia non varerà, almeno per il momento, nessun lockdown territoriale: nè per l’area di Milano, benchè risulti fra quelle più colpite dalla seconda ondata del contagio, nè tantomeno per Como, che benché registri numeri di positivi di gran lunga superiori alla primavera si attesta comunque su un indice inferiore di penetrazione del virus rispetto al capoluogo. Dovrebbero invece essere varate già oggi misure di protezione della fascia di popolazione più esposta, quella degli over 70.
Lo anticipa il presidente del Consiglio regionale della Lombardia, il comasco Alessandro Fermi, che sul tema si è confrontato con il governatore Attilio Fontana non più tardi di sabato. Ai presidenti delle Regioni infatti il governo intende lasciare la decisione sulle eventuali “zone rosse” da attivare sulla base dell’andamento dei contagi.
«Credo sinceramente che non si vada verso il lockdown - dice Fermi - Domani (oggi, ndr) è previsto un incontro con i sindaci per un aggiornamento rispetto all’evolversi della situazione, ma mi sembra che stia prendendo corpo l’indicazione di mettere in sicurezza le persone sopra i 70 anni, che corrono più rischi in caso di contagio, ma un lockdown territoriale non lo vedo imminente nè su Milano nè su Como».
L’orientamento della Regione deriverebbe anche da un’analisi della situazione epidemiologica: «Non ci sono focolai circoscritti in Lombardia, il virus è diffuso in modo abbastanza omogeneo, anche se naturalmente ci sono aree più colpite di altre. Dichiarare “zona rossa” alcuni ambiti specifici mi sembra poco comprensibile. Dopo di che certamente qualche misura di restringimento interverrà certamente, ma non provvedimenti territoriali».
Una strategia condivisa con il presidente Fontana: «Così eravamo rimasti sabato, l’ultima volta che ci siamo sentiti. L’ipotesi di mettere in sicurezza la fascia della popolazione più fragile l’avevo suggerita anch’io 15 giorni fa: l’idea era di non ragionare tanto in termini di settori ma di fasce d’età. Oggi vedo che quella misura è stata rilanciata e credo proprio che sarà una di quelle che saranno poste in essere già lunedì».
A quella potrebbero aggiungersene altre, perchè lo spettro dei provvedimenti presi in esame a livello regionale e nazionale è ampio. Nel confronto fra Regioni e governo sarebbe stata messa sul tavolo anche la proposta di chiudere nel weekend i centri commerciali (peraltro in Lombardia ora al sabato e alla domenica negli stessi centri sono aperti solo i supermercati di generi alimentari, le farmacie e poco altro). Il nuovo Dpcm allo studio del Governo, e che dovrebbe essere varato fra oggi e domani, potrebbe prevedere ancora in capo alle Regioni la dichiarazione di “zone rosse”, dove l’indice di trasmissione Rt supera l’1,5 (in Lombardia nei giorni scorsi era sopra il 2, sabato era sceso a 1,77), oltre al divieto di spostamento tra Regioni e il coprifuoco anticipato per tutti, forse alle 18. Mentre sul fronte della scuola il premier Giuseppe Conte starebbe pensando di estendere la didattica distanza anche agli studenti di terza media.
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