Croce Rossa parte civile contro l’ex presidente: «Dalla sua gestione conseguenze gravi»

Soccorso e volontariato Il commissario sta ponendo le basi per un risanamento: debiti per 7 milioni. Gli stipendi non arrivano da due mesi e sono stati sospesi numerosi servizi in perdita

Il Comitato della Croce Rossa di Como si costituirà parte civile nei confronti dell’ex presidente Matteo Fois, accusato di peculato e di impiego di denari di provenienza illecita. I soccorritori contano ancora di rientrare da un buco grande sette milioni di euro attraverso un doloroso concordato da aprire entro l’estate. Tra volontari e soci però c’è fibrillazione, gli stipendi non arrivano da due mesi e diversi servizi sono stati tagliati.

La Procura a inizio mese ha chiesto il rinvio a giudizio per Fois, per anni alla guida dei volontari e dei dipendenti di via Italia Libera, di Lipomo e della Valle d’Intelvi. L’ex presidente si sarebbe appropriato di oltre 100mila euro.

«La Procura giustamente persegue un importo che interessa direttamente l’ex presidente – dice ora il commissario straordinario della Croce rossa Alberto Piacentini – ma il comitato che i vertici nazionali mi hanno chiamato a seguire, per avviare una operazione di risanamento, sconta debiti per circa sette milioni di euro. Le conseguenze delle precedenti gestioni sono perciò molto più gravi rispetto ai soli fatti personali. Dunque ritengo un atto dovuto costituirsi parte civile. Internamente abbiamo già avviato una azione di responsabilità che viaggia in parallelo».

Croce Rossa secondo la Procura risulta parte lesa, si è in attesa dell’udienza preliminare. Quanto al disastroso bilancio in rosso pesa ancora oggi sulle sorti del comitato, sempre più azzoppato. Piacentini è stato nominato da Roma lo scorso ottobre, più volte ha annunciato una sorta di concordato per uscire dallo stato di crisi, ma ancora carte e documenti non sono stati presentati.

«Siamo al rush finale, confermo che attiveremo questa procedura – dice ancora Piacentini – lo faremo presto, entro l’estate, in accordo con i creditori. Sono convinto di riuscirci. Lo faremo in continuità. La Croce Rossa nazionale si è già esposta per salvarci, ha garantito che acquisirà la sede di Lipomo togliendoci il mutuo. Ai Comuni dell’intelvese andrà l’altra sede. Nel mentre abbiamo tagliato le convenzioni in perdita, l’accompagnamento per i disabili con il Comune di Como o per gli anziani della Ca’ d’Industria. Spiace, ma dobbiamo valutare costi e benefici per tornare all’attivo».

La lettera dei volontari

Proprio a fronte dell’abbandono di diversi servizi (dalla Nostra Famiglia a Villa Santa Maria, passando per Sociolario e il Centro diurno di via Del Dos) un gruppo di volontari della Croce Rossa di Como e Lipomo ha scritto in forma anonima una lunga lettera alla redazione. Si chiede conto del piano di risanamento atteso da mesi e annunciato da Piacentini, ancora poco chiaro, ripercorrendo la passata gestione dei soccorritori descritta come «scellerata». Mentre è in corso a loro dire una «smobilitazione» dei servizi, compreso forse l’accompagnamento al Giro d’Italia. Le ambulanze arrivano con sempre maggiore difficoltà perfino agli ospedali.

«Capisco che alcuni volontari vivano male questo momento – dice Piacentini – ma dobbiamo ripristinare entrate e regole, prima c’era troppa anarchia».

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