Culle vuote a Como, in un anno sono nati
117 bimbi in meno

Meno parti negli ospedali cittadini, ma la natalità nel 2023 nel Comasco è quasi in pareggio.

I dati

Nell’anno che si è appena chiuso al Sant’Anna sono nati 1.706 bambini, più precisamente 806 femmine e 900 maschietti. È un numero inferiore del 7% rispetto ai parti registrati dal più importante ospedale della nostra provincia nel 2022, ovvero 1.835. Nel 2021 i neonati venuti alla luce al Sant’Anna erano stati 1.803, nel 2020 1.935, prima 1.760.

Al Valduce invece nel 2023 sono nati 1.050 bambini, dodici in più rispetto al 2022 con un timido segno più pari all’1,1%. Negli ospedali del capoluogo sono quindi nati 117 bambini in meno in un anno.

Al netto delle oscillazioni toccate dai vari punti nascita il bilancio demografico nel nostro territorio è in costante calo da ormai quindici anni e gli ultimi dodici mesi di fatto non fanno eccezione.

Stando al totale dei bambini nati in provincia di Como, censiti dall’Istat che ha aggiornato i numeri fino alla fine del mese di ottobre, il 2023 rispetto al 2022 vede una diminuzione di 29 neonati (3.108 contro 3.137). Ovvero lo 0,9% in meno, lo scarto è comunque poca cosa. La città capoluogo invece regge meglio, seppur l’aumento si limiti a cinque bambini, quindi un più 1,1% (447 neonati contro 442). Bisogna però pensare che fino al 2009 in tutto il Comasco nascevano quasi 6mila neonati, mentre ormai da tre anni non arriviamo più nemmeno a quota 4mila bambini. Si è perso più di un terzo delle nascite.

Anche quest’anno il bilancio si aggirerà attorno ai 3.700 neonati. Con ogni probabilità è stato raggiunto il minimo storico e per tornare a crescere servirà tempo. Le donne in età fertile infatti rappresentano una platea ristretta, le mamme comasche arrivano al primo parto a 32,76 anni in media. Il numero di figli per donna in provincia di Como si ferma a 1,2, un valore insufficiente per voltare pagina in termini numerici e di popolazione.

Tornando ai parti seguiti dai nostri ospedali ecco il commento del primario del Materno Infantile dell’Asst Lariana Paolo Beretta. «L’anno si chiude confermando una bassa incidenza di taglio cesareo (20% sul totale dei parti), il costante supporto farmacologico per la gestione del dolore in travaglio con la parto analgesia (eseguita nel 45% dei travagli), il numero di gravidanze gemellari (1,5%), le gravidanze ottenute grazie alla procreazione medicalmente assistita (8%) e i parti prematuri (7%)». E il primario aggiunge: «Accanto a questi dati, rimasti costanti, va evidenziato un aumento importante di casi di patologia della gravidanza ad alta complessità, in quanto il nostro ospedale è identificato da Regione Lombardia come hub di riferimento per la medicina materno fetale e per la terapia intensiva neonatale».

L’iniziativa

Sempre al Sant’Anna il 25% dei parti è avvenuto all’interno di un percorso a basso rischio che viene gestito direttamente dalle ostetriche. Quanto al Valduce da qualche mese l’ospedale ha lanciato il progetto “Nascere in centro” per meglio seguire le giovani famiglie e in particolare le mamme attraverso consulenze e visite prima e dopo il parto.

Intanto il passaggio dell’anno negli ospedali comaschi è stato rallegrato dalle nascite di tre bimbi: «l Sant’Anna l’ultima nata è Carlotta Fichera, accolta da mamma Adele Bellitto, 34 anni, e papà Giovanni Fichera, 41 anni.

Al Valduce l’ultimo bimbo ha visto la luce alle 23, si tratta di Thiago Gedeon Ortiz, figlio di Felix Sanchez e Nicaulys Ortiz, un altro maschietto ha salutato il nuovo anno alle 9.50 nell’ospedale di via Dante: è Ryan Ballini, mamma Aicha Bianchi e papà Manuel Ballini sono di Bulgarograsso.

Per loro l’omaggio dell’assessore al Commercio del Comune di Como Michele Cappelletti e di Daniele Merazzi, direttore Dipartimento Materno-Infantile e direttore Unità Operativa Complessa Pediatria Neonatologia Patologia Neonatale.