Cure a casa per gli over 65: l’obiettivo è il 10%, siamo al 3,8%

Sanità Ats Insubria ha fissato la quota da raggiungere entro il 2026. Assegnati a Como e Varese fondi per oltre 27 milioni di euro del Pnrr

Entro un anno e mezzo il 10% degli over 65 dovrà ricevere le cure a casa, oggi questo tipo di assistenza riguarda il 3,88% dei comaschi con più di 65 anni. L’Ats Insubria ha messo a bando nuovi importanti investimenti tramite Pnrr per potenziare le cure domiciliari, un campo in cui già lavorano per esempio l’Asst Lariana e diverse Rsa. L’obiettivo del piano nazionale di ripresa rilanciato dalla Regione alla metà del 2023 mira a raggiungere entro il 2026 un paziente su dieci direttamente a casa, tramite l’assistenza domiciliare senza più dover entrare dalle porte degli ospedali e degli ambulatori.

Per riuscirci al territorio dell’Ats sono stati assegnati oltre 27 milioni di euro, le risorse del Pnrr sono da assegnare entro il 2025. Quest’ultimo bando, più di otto milioni, si rivolge anche a nuovi enti che vogliano prestare cure a casa per irrobustire i servizi domiciliari.

Le modalità

Nell’area coperta dall’Asst Lariana vivono 140.698 over 65, pari al 38% della popolazione dell’intera Ats, che comprende anche Varese e Busto Arsizio. Le misure per fornire prestazioni sanitarie a questi assistiti a casa sono principalmente tre: le tradizionali cure domiciliari, quindi con infermieri, operatori e medici pronti a fare visite e medicazioni a casa; le Rsa aperte, ovvero assistenti e specialisti delle residenze per anziani in grado di monitorare a casa, e non già all’interno delle strutture, i bisogni di queste persone; infine le cure palliative domiciliari, erogate non solo dagli hospice per il fine vita. Alla fine dell’anno scorso, scrive l’Ats, i comaschi over 65 aiutati in queste modalità erano 5.458, il 3,88% rispetto al totale di questa fascia della popolazione. Di questi, 4.386 hanno ricevuto cure domiciliari, 277 sono collegato ad una Rsa aperta mentre 795 sono interessati da terapie palliative.

La percentuale maggiore di cure domiciliari si concentra tra iMarianese e Canturino, in coda c’è Como città che non ha residenze aperte per la terza età. Il dato comasco è inferiore a quello varesino, da noi però è meglio strutturata l’assistenza per il fine vita. I numeri dipendono anche da logiche demografiche.

Il Comasco è comunque una delle aree dove l’Ats chiede un maggiore potenziamento delle cure a domicilio, sia per la forte concentrazione di popolazione anziana, sia per una minore presenza dei servizi. È stato infatti disposto un incremento delle cifre spendibili rispetto ai calcoli iniziali.

L’obiettivo

Infatti per arrivare al 10% prefissato dalla Regione e dal Pnrr occorre raggiungere circa 14mila pazienti over 65. Il traguardo dunque non è vicino, anche se durante il 2023 il numero dei pazienti seguiti a casa è cresciuto, così come durante la prima metà del 2024.

«Questa è un delle azioni previste – commenta Salvatore Gioia, direttore generale dell’Ats Insubria - per implementare sempre di più la presa in carico al domicilio del paziente anziano affetto da patologie croniche. Siamo in linea a livello regionale con gli obiettivi grazie alle azioni finora messe in atto».

“Casa primo luogo di cura e telemedicina”: su questo la sanità locale punta per garantire la tenuta del sistema sanitario, in termini di costi, ma anche per evitare il sovraffollamento degli ospedali.

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