Da Capo Passero al Circolo polare: «La mia Europa in bici»

Persone Il comasco Andrea Montrasio sta risalendo il continente dalla Sicilia alla Norvegia «Un viaggio di 7.500 chilometri»

Da Capo Passero a Capo Nord, 7500 chilometri in bicicletta, da percorrere in un mese e mezzo. Protagonista dell’impresa - l’attraversamento da sud a nord di tutta l’Europa continentale - è il comasco Andrea Montrasio, 62 anni di invidiabile vitalità, impeccabile forma fisica e anche di una certa esperienza ciclistica, se è vero, come è vero, che sui pedali si cimenta da più di 40 anni. Dal suo curriculum sportivo meritano una citazione un paio di randonnée abbastanza toste come la Parigi-Brest-Parigi (le randonnée sono corse non competitive il cui obiettivo è quello di arrivare in fondo entro il tempo massimo prestabilito) e l’impresa, compiuta un paio d’anni or sono, di pedalare dalla sorgente alla foce del Reno, cioè dall’Oberalp svizzero al Mare del Nord.

«Questa volta – racconta lui – si è trattato di dividere questi 7.500 chilometri in 45 tappe, cercando di capire se sarebbe stato possibile mantenere una certa media oraria e rientrare quindi nei tempi che mi sono prefissato».

Sosta a casa

Il viaggio, per la cronaca, è in pieno svolgimento; partito da Capo Passero, estrema propaggine meridionale d’Europa, Andrea ha già “divorato” tutti i chilometri che lo separavano da casa ed è già passato da Como per una breve sosta di poche ore in famiglia, giusto il tempo di salutare figlio e compagna di sempre (l’avvocato Livia Sarda) prima della ripartenza (ieri mattina). «Un paio di giorni li ho già persi – rivela ancora lui -. D’altra parte, in questo tipo di viaggi, l’imprevisto è sempre in agguato. Basta una foratura a farti perdere il ritmo influendo negativamente anche sulla stanchezza. Per non dire del meteo o di eventuali deviazioni. A Maratea, per esempio, ho trovato la litoranea chiusa e ho dovuto compiere una deviazione di una ventina di chilometri. A mano a mano che pedalo verso Nord dovrebbe comunque aumentare la disponibilità di piste ciclabili, e con le piste ciclabili dovrebbe diminuire anche il rischio di imprevisti».

Il percorso

Il percorso, per altro, non è affatto il più diretto, ché altrimenti per raggiungere Capo Nord sarebbe “bastato” pedalare per 6mila chilometri: «Ho scelto di privilegiare l’aspetto estetico del viaggio, prefiggendomi di toccare capitali come Berna, Parigi, Copenaghen, Oslo. Se risalissi, per esempio, attraverso la Svezia, impiegherei senz’altro un tempo minore ma mi perderei la Norvegia, che invece desidero visitare». Fondamentale, prima ancora che la dieta, il sonno. Per condurre in porto una impresa di questo tipo occorre riposare bene: «Per questo ho rinunciato alla eventualità di tende e campeggi. Alloggerò in alberghetti o bed & breakfast. La dieta è ovviamente importante, ma quel che potrò mangiare dipenderà anche un po’ dal caso. Il sonno, invece, quello no: dovrò cercare di riposare al meglio per poter ripartire ogni mattina con l’energia che serve». E il rientro? Senz’altro non in bicicletta, più probabilmente in treno. L’impresa potrà comunque ritenersi più che compiuta.

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