Da Sant’Agostino ai giardini: riecco il lungolago dopo 17 anni

Il cantiere L’intera passeggiata è ora percorribile senza interruzioni dovute ai lavori. Ultimati il porfido con i gradini e il raccordo con la piazza, posate le “scatole” delle paratie

00:56

Dopo poco meno di 17 anni il lungolago da ieri è interamente percorribile a piedi tra Sant’Agostino e l’area dei giardini senza più interruzioni legate al cantiere per la realizzazione delle opere antiesondazione.

I lavori erano infatti iniziati il 7 gennaio del 2008 e anche se per la parola fine ci vorranno ancora alcuni mesi la data di ieri è a suo modo storica in quanto la città si è riappropriata per intero della passeggiata a lago nonostante ci siano ancora alcune parti da sistemare e qualche transenna. Gli operai hanno infatti rimosso le recinzioni che di fatto tagliavano in due il lungolago all’altezza del semaforo davanti al Metropole, dove è stata completata la nuova sala d’attesa della Navigazione. Fino a ieri per andare da piazza Cavour ai giardini a lago bisognava infatti attraversare la strada e, all’altezza di via Cairoli, ritornare sulla passeggiata e da lì andare verso il Tempio Voltiano. È stato infatti ultimato in via definitiva il porfido con i gradini (dovuti al rispetto delle quote antiesondazione previste dal progetto) e il raccordo tra la piazza e l’ultimo tratto. Terminata interamente anche la posa delle “scatole” con all’interno le barriere manuali che verranno estratte qualora dovesse scattare l’emergenza verso i giardini a lago.

Una decina di giorni fa erano stati anche effettuati appositi test con le protezioni alzate per verificare l’effetto visivo oltre che tutti i componenti necessari per il montaggio delle barriere che, quando non utilizzate, vengono smontate e riposte nei contenitori ricavati nella passeggiata, a ridosso del bordo verso il lago. Sono stati collocati anche i coperchi definitivi, identici a quelli presenti sull’intero lungolago, dall’inizio di viale Geno fino ai giardini passando, ovviamente, per piazza Cavour.

Gli attraversamenti

La rimozione delle recinzioni va anche a risolvere il problema dei continui attraversamenti di pedoni davanti a via Cairoli che, in quel punto, portano di fatto le auto a transitare a passo d’uomo e a fermarsi di continuo.

A questo punto all’appello mancano ancora alcuni interventi sulla parte verso il lago del bastione dietro alla nuova sala d’attesa (che, nonostante le polemiche, non avrà alcun bagno per i passeggeri al suo interno) e gli allacci elettrici ed idraulici del sistema che lega le pompe alle vasche sotto la pavimentazione che, una volta in funzione, andrà a risolvere in via definitiva – questo almeno è quanto hanno garantito in più occasioni da Regione Lombardia – anche il problema dei rigurgiti di acqua dai tombini che, nei mesi scorsi, avevano allagato parte della strada.

Per quanto riguarda il Comune di Como dovrà realizzare, come ha già fatto tra piazza Cavour e Sant’Agostino, la pista ciclopedonale al di sotto dei filari di tigli e al posto del vecchio marciapiede in porfido oltre allo spazio verde che raccorda la ciclabile alla passeggiata (tenendo conto dei dislivelli). Infine, ma se ne riparlerà quando le temperature saranno più miti, andranno messe piante e fiori nelle fioriere quadrate che dalla scorsa estate sono vuote.

I parapetti

Capitolo a parte e dai tempi incerti (probabilmente tutt’altro che brevi) è quello che riguarda i parapetti definitivi, che andranno a sostituire quelli storici con i timoni. La Sopritendenza, prima di dare il via libera al progetto, ha chiesto infatti la posa in opera di un prototipo lungo qualche metro in modo da poter testare l’effetto finale direttamente sul posto.

© RIPRODUZIONE RISERVATA