«Dall’autista insulti razzisti a una donna». Frasi choc: «Scimmia, vai nella giungla»

Il fatto Una giovane di origini straniere avrebbe chiesto di scendere dal bus C60 in Napoleona. La risposta del conducente riferita dagli studenti a bordo: «Parole gravissime, segnalato ad Asf»

«Scimmia selvaggia», «Torna nella giungla» e ancora «Tu qui non scendi, animale». Sarebbero questi i gravissimi insulti razzisti indirizzati da un autista di Asf a una passeggera di origini straniere, in un pomeriggio di scuola, con l’autobus pieno di studenti.

La vicenda

«Ho voluto raccontare quanto è accaduto perché non penso sia giusto che si verifichino episodi di questo genere» racconta la testimone, una studentessa di 18 anni che in quel momento si trovava sul bus, di ritorno da scuola. Ricostruendo la vicenda, avvenuta intorno alle 14.10 di lunedì pomeriggio sulla corsa del C60 diretta da Como a Bregnano, secondo quanto raccontato dalla testimone una donna sulla trentina, a bordo dell’autobus, avrebbe chiesto all’autista di scendere alla fermata del Sant’Anna vecchio, in via Napoleona.

«Ma l’autista non le ha aperto le porte posteriori, limitandosi a far salire gli studenti alla fermata dalle porte anteriori e le ha risposto con tono saccente e maleducato». La motivazione dell’autista sarebbe stata la natura extra urbana della corsa, che non prevede quindi fermate urbane per i passeggeri. «Tanto che - continua la ragazza - arrivati in piazzale Camerlata ha saltato la fermata, nonostante ci fossero diversi studenti ad attendere il bus. Non era mai successo». Ma è solo alla fermata successiva di fronte al liceo Giovio, in via Pasquale Paoli, che la situazione sarebbe deflagrata con una sfilza di gravissimi appellativi rivolti dal conducente del bus alla passeggera. «La donna si è molto agitata e ha alzato un po’ i toni, perché voleva scendere. L’autista ha quindi iniziato a insultarla, dandole della “scimmia selvaggia” e dicendole di “tornare nella giungla”, o ancora dicendole “tu non scendi, animale”. Poi dopo questo scambio le ha permesso di scendere dal bus e lei se n’è andata minacciando di chiamare i carabinieri».

Turbata, la testimone non ha avuto la prontezza di filmare la sequela di insulti, ma una volta scesa dall’autobus ha fotografato la targa del mezzo con l’idea di segnalare l’accaduto. Poi si è confrontata con alcuni amici che si trovavano a bordo con lei: «Abbiamo fatto una segnalazione ad Asf in quattro - racconta - Ma io ho pensato che sarebbe bello se anche gli altri passeggeri, perché eravamo veramente in tanti ad assistere alla scena, segnalassero quanto hanno visto. Purtroppo mi sono accorta che molti invece ridevano. Queste cose non dovrebbero accadere mai».

La risposta di Asf

Alla segnalazione della studentessa l’azienda ha risposto nella giornata di ieri informandola che la mail inviata è stata «girata ai capi area di riferimento, che avvieranno un’indagine interna affinché vengano presi i provvedimenti necessari».La studentessa ha poi riferito che dal confronto con altri passeggeri, a loro volta studenti, è emerso come non fosse questo il primo episodio spiacevole che avrebbe visto coinvolto il medesimo autista. «Non l’ho visto con i miei occhi - chiarisce la ragazza -, ma un amico. che ha mandato a sua volta la segnalazione sull’episodio di razzismo. dice che è capitato che l’autista non facesse salire gli studenti della Magistri sul bus, rivolgendo in un caso pesanti e volgari allusioni alla madre di un ragazzo di prima superiore».

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