
Cronaca / Como città
Mercoledì 19 Marzo 2025
Degrado nelle case Aler, altro ascensore fermo: da due anni
Via Di Vittorio Quanti guai nei condomini pubblici. All’ingresso schermo touch con gli spot di Regione ma tutto attorno crepe, fili scoperti e tubi in bella vista
L’ascensore rotto in via Di Vittorio? Nella palazzina accanto uno è fuori uso da due anni. Da queste colonne abbiamo raccontato dell’ascensore in tilt ai condomini pubblici di Rebbio al civico numero 13, un disservizio che impedisce ai residenti anziani di uscire di casa e costringe una ragazzina disabile a farsi portare in braccio ogni mattina dal papà per andare a scuola. Sono ben cinque piani di scale andata e ritorno. Il personale tecnico dell’Aler, l’Azienda lombarda per l’edilizia residenziale, ha riferito che la segnalazione è aperta dalla fine dell’anno scorso, ma che per aggiustare l’ascensore manca un pezzo, ed essendo datato non si trova il ricambio. Aperta una nuova sollecitazione manca però una tempistica, non è noto se serviranno settimane, mesi o anni.
Due anni di attesa
Comunque, parlando con gli anziani residenti nelle abitazioni popolari di via Di Vittorio i guai tra disservizi e guasti sono assai numerosi. Sempre a proposito di ascensori basta, per esempio, spostarsi al civico numero 19, altri cinque piani di edilizia residenziale pubblica. Anche qui l’ascensore non va, bisogna fare cinque rampe di scale a piedi e non per tutti questa attività è piacevole o agevole, visto che ci sono inquilini di quasi ottant’anni e fanno molta fatica - per esempio - a portare le buste della spesa.

I residenti raccontano di aver più volte denunciato il fatto, dalla tarda primavera del 2023. In effetti fatto ad Aler risulta una segnalazione che a breve compirà i due anni, il problema però non è ancora stato risolto. Salendo all’ultimo piano dell’edificio l’ascensore è sbarrato, a lato è stata montata una scatola con fili e comandi che è completamente aperta, rotta e accessibile a chiunque. Come del resto la porta d’ingresso comune a piano terra che ha la serratura fuori uso tappata con un bel pezzo di scotch.
Tecnologia e degrado
Appena dentro, accanto alle cassette della posta mezze distrutte, si vede una fila di citofoni recenti se non nuovi, a lato è stato appeso un bel video touch screen, dove passano delle immagine a rotazione con il logo di Aler e della Regione. Pigiando con i polpastrelli si possono anche aprire segnalazioni di vario genere, per esempio per domandare riparazioni e manutenzioni. Proprio sopra, sul soffitto, c’è una grande spaccatura nel cemento con una botola aperta da cui pendono tubi e cavi.

(Foto di Sergio Baccilieri)
Usciti, guardando dalla strada transennata da cumuli di spazzatura non ritirata, tra le facciate decadenti con tapparelle pronte a cadere e i fili per stendere i panni che corrono paralleli a quelli della corrente traballanti, si notano tante finestre chiuse. Chi abita in questi palazzi, fino al civico 33, racconta che almeno un terzo degli appartamenti è vuoto. Perché gli inquilini sono deceduti o sono andati via e i locali non sono stati riassegnati oppure perché gli appartamenti hanno bisogno di una riqualificazione che però non è mai partita. E dire che sempre più gente a Como non riesce a trovare casa. Secondo i sindacati degli inquilini in città ci sono circa 200 appartamenti sfitti sparsi per la città da sistemare o da rimettere a bando che fanno parte del patrimonio dell’edilizia residenziale pubblica.
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