Disastro treni, la Regione si assolve e dà la colpa dei disagi solo Rfi

Trasporti Il presidente Fontana: «Sono offeso e indignato», ma sul banco degli imputati non mette le società di cui il suo ente è proprietario (e responsabili dei problemi di martedì)

Nella giornata successiva al disastro dei treni dei pendolari, con ben 18 convogli cancellati sulla linea da Como a Milano, il presidente della Regione Lombardia Attilio Fontana alza la voce. E nel corso di una riunione con i rappresentanti di Rfi, Trenord e Ferrovie Nord punta il dito: «Ultimamente nel trasporto ferroviario di puntuale ci sono solo i disservizi sulla rete. Lo dico senza mezzi termini: la situazione è inaccettabile e sono profondamente indignato e offeso dalla gestione di Rfi», ovvero Reti Ferroviarie Italiane, società che fa capo alle Ferrovie dello Stato. E indubbiamente i problemi di rete legati ai disservizi di Rfi non sono mancati, ma il disastro del giorno procedente nulla ha a che fare con la società statale perché il disservizio che ha lasciato a piedi tutto il Nord Milano fino a metà mattina è da attribuire esclusivamente a FerrovieNord, società del gruppo Fnm la cui maggioranza è in mano proprio alla Regione Lombardia.

A Palazzo Lombardia, questa mattina (mercoledì 9 ottobre) il presidente Fontana, con l’assessore ai Trasporti e Mobilità sostenibile, Franco Lucente, ha incontrato i rappresentanti di FerrovieNord, RFI e Trenord. Oggetto della riunione la situazione relativa al trasporto ferroviario in Lombardia, anche alla luce degli ultimi disagi.

«Ricordo ancora - sono state le parole di Attilio Fontana - il protocollo sottoscritto insieme» a Rfi «nel 2019 che prevedeva un investimento di 14 miliardi in 7 anni, ma credo al momento non sia stato impegnato neanche 1 miliardo e dubito che ci sarà la capacità di spenderne 13 nei prossimi 2 anni».

«Sottoscrivo - ha affermato dal canto suo l’assessore Lucente - quanto detto dal presidente Fontana. Ho voluto fortemente questa riunione per verificare e chiedere spiegazioni a tutti gli enti coinvolti della situazione di difficoltà che sta vivendo il sistema dei trasporti lombardo. Il mese di settembre è stato disastroso. Tra disservizi e interruzioni derivanti dagli interventi infrastrutturali, la situazione è diventata insostenibile. E di certo non più tollerabile: noi abbiamo il dovere di fornire un servizio adeguato ai cittadini, che hanno il diritto di avere treni puntuali».

L’assessore non segue il suo presidente nella tirata d’orecchie unilaterale, anche perché a prescindere dalle colpe di Rfi è tutto il sistema trasporti ferroviario a essere un disastro. Tanto per fare un esempio: questa mattina tra Como Lago e Cadorna (e viceversa) nell’orario di punta dei pendolari (tra le 6 e le 9 del mattino) ben 8 treni sono arrivati con un ritardo tra i 5 e i 10 minuti, due con un ritardo sopra i 10 minuti, uno con quasi mezz’ora di ritardo e uno è stato cancellato. E quella linea è esclusivamente gestita dalle società di Regione Lombardia.

Il risiko societario

Come però documentato da La Provincia lo scorso inverno, nell’ambito della videoinchiesta su “I viaggi della speranza”, aveva documentato - atti alla mano - come il monopolio dell’intera gestione dei trasporti ferroviari in Lombardia, dai treni ai binari, e financo le stazioni, fosse in mano a due realtà soltanto. Alleate tra loro: lo Stato e la Regione.

L’appalto per il trasporto su rotaia dei pendolari è in mano a Trenord srl. Invece la gestione delle infrastrutture è affidata a Ferrovie Nord srl, per le tratte Lago-Cadorna o Asso-Cadorna, e a Rfi srl per quella che passa da Como San Giovanni. Ma gira e rigira l‘intero sistema ruota attorno a due sole realtà, entrambe quotate in Borsa: Ferrovie dello Stato italiane e Fnm Group. Sono loro, attraverso una serie di altre società, ad avere il monopolio dei treni utilizzati dai pendolari lombardi.

Trenord è infatti di proprietà per metà di Trenitalia e per l’altra metà di Fnm Group. Trenitalia è di proprietà esclusiva di Ferrovie dello Stato. Quindi Trenord, di fatto, è al 50% di Fnm e per l’altro 50% di Ferrovie dello Stato. Quest’ultima detiene anche il 100% di Rfi. Mentre Fnm group è proprietaria dell’intera quota sociale di FerrovieNord. Pure Tilo, a modo suo, fa parte di questo giro di società essendo, per il 50%, una società partecipata di Trenord. E quindi essendo per un quarto di Ferrovie dello Stato e un quarto di Fnm. Il resto è delle ferrovie svizzere.

Ancora cancellazioni e ritardi

L’eco della strigliata del presidente Fontana riempiva ancora i corridoi di Palazzo Lombardia, quando sui monitor delle stazioni dei pendolari comaschi fioccavano ritardi e cancellazioni, anche oggi. Qualche esempio: sulla linea interamente “controllata” dalle società della Regione è stato cancellato il treno 2157 delle 16.13 da Cadorna a Como Lago e quello delle 17.48 da Lago a Cadorna.Il treno 159 partito da Cadorna alle 16.43 viaggia con oltre un quarto d’ora di ritardo.

Sull’altra linea, quella gestita da Rfi ma con convogli Trenord, segnaliamo oggi due treni cancellati e ben l’80% delle corse in ritardo.

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