Doppia aggressione in ospedale. Un’infermiera ferita alla testa

Sant’Anna Violenza in Psichiatria e al Pronto Soccorso. Alla vittima dieci giorni di prognosi

L’ultimo episodio è della notte scorsa con un’infermiera del Sant’Anna aggredita e medicata con tre punti di sutura alla testa. Durante la notte all’ospedale di San Fermo un uomo noto ai sanitari del reparto di psichiatria ha tirato pugni e calci a una porta - a differenza di quanto inizialmente riportato non ha colpito direttamente la donna - per poi spintonare l’infermiera per le spalle. A quel punto la donna ha perso l’equilibrio e ha sbattuto al testa contro un quadro elettrico, riportando così una ferita alla testa per la quale si sono resi necessari i punti di sutura, con una prognosi prescritta dai medici del pronto soccorso di dieci giorni.

Non del tutto chiara la scintilla che ha fatto scattare il paziente. Ad innervosirlo pare sia stata la necessità di somministrargli un collirio, poi la violenza mentre l’operatrice era impegnata a distribuire cure e terapie alle altre persone ricoverate. La vigilanza è intervenuta una volta che la situazione era già stata risolta senza che ci fosse necessità di contenere il paziente, a differenza di quanto indicato in precedenza.

Lunedì pomeriggio sanitari e forze dell’ordine erano già intervenuti fuori dal Pronto soccorso per recuperare un soggetto assai problematico che aveva raggiunto il ponte all’uscita del nuovo Sant’Anna. Spesse volte accadono degli inconvenienti in ospedale, i primi a farne le spese in genere sono gli operatori della vigilanza, è più raro che vengano coinvolti anche i sanitari. Non stupisce che reparti come il Pronto soccorso e la psichiatria fatichino ad assumere nuovo personale. Oltre alle comprensibili richieste economiche i sanitari domandano garanzie sulla sicurezza e l’incolumità personale.

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