Dormitorio, l’attacco di Butti
Maggioranza divisa sui senzatetto

Locatelli (Lega): «No al nuovo centro» - Biondi (Forza Italia): «In un anno si poteva fare di più»

Il dormitorio fa litigare la maggioranza. Da un lato Fratelli d’Italia incalza il sindaco e la giunta per aprire un nuovo centro per l’accoglienza, dall’altro la Lega si oppone con forza e rilancia l’allarme clandestini.

La lista civica fa quadrato attorno al primo cittadino e Forza Italia, pur critica, non stacca la spina. Per ora comunque il risultato è che senza il sostegno della Caritas altre 70 persone dormono per strada.

«Non facciamo confusione, la nostra città è attenta ad aiutare gli ultimi con dormitori e mense – dice l’ex vicesindaco, la salviniana Alessandra Locatelli – Gli italiani però, non i clandestini. Quelli li aiutino gli enti caritatevoli che li sfruttano mettendoli in vetrina sotto al Comune o sotto ai portici. Noi siamo chiari: prima i comaschi. Non sono d’accordo con Fratelli d’Italia sul nuovo centro. Ci opporremo, abbiamo già votato contro in consiglio comunale. Non dobbiamo attirare qui nuova delinquenza».

Per il parlamentare di Fratelli d’Italia Alessio Butti come pure per il capogruppo cittadino Matteo Ferretti se di irregolari si tratta allora è giusto procedere come previsto dalla legge, anche allontanando e respingendo. Molte persone in difficoltà però sono regolari, sono comunitari, richiedenti asilo e italiani e oltre a difendere la dignità delle persone la città deve amministrare e risolvere un problema di decoro.

«No a nuovi dormitori - ribatte il consigliere leghista Ivan Noseda - la maggioranza dei senzatetto è fatta da clandestini».

E la mozione pro dormitorio approvata a maggioranza in aula? «Ma noi abbiamo sempre detto di no – ribadisce Giampiero Ajani, capogruppo della Lega a Palazzo Cernezzi – parliamo dei nostri, gli altri devono essere rimpatriati. La Caritas si è sempre occupata del problema e poteva continuare a farlo». Il disagio, con una crisi economica aggravata dal periodo Covid, potrebbe nei prossimi mesi aumentare insieme al bisogno di lavoro e di casa. «Infatti l’aula al dormitorio ha detto di sì – dice Franco Brenna, capogruppo della civica per il sindaco Mario Landriscina – il primo cittadino e l’assessore Elena Negretti si sono molto dati da fare. Ma forse ci sono tanti attori ed enti da mettere insieme. E poi c’è stato lo stop dell’epidemia. È vero la città è infastidita da una presenza non decorosa, non se lo merita. Ci sono stati non a caso diversi colloqui anche con il mondo cattolico e produttivo ed io spero che a breve si arrivi ad una soluzione definitiva».

Il voto per il dormitorio risale al luglio del 2019, non all’altro ieri. «Qualcosa però si sta muovendo – spiega Enrico Cenetiempo, capogruppo di Forza Italia – così l’assessore Angela Corengia ha riferito in aula e mi fido. Certo serve un immobile e il Comune può mettere mano al portafoglio, ma non può fare tutto da solo. Serve l’aiuto delle associazioni e della società civile».

«Sì, non è facile trovare un immobile, non può fare tutto l’amministrazione – fa notare il forzista Luca Biondi – le difficoltà sono concrete. Però è passato un anno e si poteva fare qualcosa di più».

© RIPRODUZIONE RISERVATA