Droga, coltelli e sporcizia. Rimossi i bivacchi al Crocifisso

All’oratorio I volontari hanno ripulito l’area occupata da numerosi senzatetto. Ma nella notte ci sono stati lanci di bottiglie per protesta

Borse piene di coltelli da cucina, coperte sporche di urina e vomito, sacchi di immondizia, angoli appartati usati per consumare sostanze stupefacenti e per compiere atti osceni. Sono queste alcune delle pessime sorprese a cui i volontari della comunità Annunciata hanno deciso di dare un taglio quando, l’altra sera, al Crocifisso è stato sgomberato un gruppo di senzatetto, avevano occupato una parte interna dell’oratorio. E ieri notte ci sono stati lanci di bottiglie per protesta. In passato la basilica di viale Varese ha sempre ospitato sotto ai portici persone senza fissa dimora. Quasi sempre gli stessi volti, compresi comaschi in difficoltà. Ma di recente sono sopraggiunte nuove persone dai comportamenti ingestibili oltre che pericolosi e illegali.

Dunque la comunità di viale Varese nell’ultimo mese ha informato i senzatetto che avrebbe presto fatto pulizia e liberato gli spazi occupati dell’oratorio. I volontari dell’associazione Per Como pulita giovedì scorso hanno dato una mano. Alcuni ospiti hanno purtroppo dato in escandescenza chiedendo le ragioni dello sgombero. È successo nel fine settimana. Ieri notte sono intervenute anche le forze dell’ordine per sedare gli animi più riottosi. In viale Varese sono volate bottiglie di vetro.

«Al Crocifisso nuovi e più agitati senza fissa dimora hanno occupato il passaggio interno verso l’oratorio, dove abbiamo degli spogliatoi per i nostri ragazzi. In breve è diventata una discarica a cielo aperto, un ricettacolo di spaccio e prostituzione»

«È così da quando è stato chiuso il dormitorio per l’emergenza freddo – racconta Saverio Meroni, responsabile della comunità per minori retta dai padri Somaschi – molti senzatetto si sono spostati altrove rendendo certe zone della città nuovamente invivibili. Al Crocifisso dei nuovi e più agitati senza fissa dimora dai portici esterni hanno occupato il passaggio interno verso l’oratorio, dove abbiamo degli spogliatoi per i nostri ragazzi. In breve è diventata una discarica a cielo aperto, un ricettacolo di spaccio e prostituzione». Tante le uscite delle forze dell’ordine, fino allo sgombero definitivo e alle proteste di ieri notte. «È una guerra tra poveri – dice Meroni – la verità è che le amministrazioni locali che si sono alternate, a destra come a sinistra, hanno fatto malissimo. Peggio chi osteggia un nuovo dormitorio permanente in città. Che invece serve, se non vogliamo altri martiri».

Negli ultimi anni il dormitorio invernale è stato allestito in via provvisoria nei locali della Provincia, nell’ex caserma di via Borgovico. Da quando due anni fa la Caritas ha annunciato i lavori per trasformare in una nuova Rsa gli edifici un tempo dedicati all’accoglienza in via Sirtori. La proposta di realizzare un dormitorio nuovo, con tanto di mozione approvata in consiglio comunale nel 2019 durante la precedente amministrazione, non ha mai trovato seguito. La maggioranza è sempre stata spaccata, con la Lega contraria e Fratelli d’Italia che invece aveva approvato la mozione con buona parte delle minoranze.

Il sindaco Alessandro Rapinese, allora all’opposizione, invece ha sempre manifestato nettamente la sua contrarietà, bocciando la mozione. Nel programma elettorale della lista Rapinese sindaco non si fa riferimento a nuovi luoghi di ricovero, ma ad un «potenziamento della rete degli assistenti sociali», volendo cercare di arginare le varie emergenze che si sono accavallate negli ultimi anni con interventi di «prevenzione».

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