Due settimane di caldo senza tregua: «Sembra strano, ma dovremo abituarci»

Meteo Condizioni molto particolari da fine luglio in poi: temperature tropicali e forte umidità. Gli esperti: «Scenario sempre più frequente. Evitata la siccità grazie alle piogge dei mesi scorsi»

Un’ondata di caldo non può più essere considerata un’anomalia, ma è destinata a diventare un trend consolidato. Gianluca Bertoni, ingegnere ambientale e meteorologo varesino, spiega che «un caldo così intenso come quello delle ultime due settimane ora è un’anomalia, ma diventerà uno scenario sempre più frequente».

Sono diversi giorni che stiamo assistendo a giornate e notti tropicali, MeteoSvizzera ha parlato di una canicola record sottolineando che una durata simile si era registrata solo nel 1864.

«Non era mai accaduto prima che per così tante notti la temperatura non scendesse sotto i 20°», spiega Bertoni. Nel dettaglio, una giornata è “tropicale” se la massima supera i 30°, mentre in una “notte tropicale” accade che la minima non scende sotto i 20°: entrambe condizioni che si sono verificate nella zona del Comasco.

Mattia Gussoni, meteorologo de IlMeteo.it, fornisce un dato che parla da sé: «Le temperature di questi giorni sono ben 5-6 gradi oltre la media climatica, che a Como si aggira intorno ai 26-27 gradi».

Le ragioni dell’ondata di calore

Ma cosa rende questa ondata di caldo diversa dalle altre? La differenza parte dalla forma dell’anticiclone: «Quest’anno l’Italia è investita un promontorio anticiclonico, mentre in passato prevaleva la forma a cuneo». Se prima gli anticicloni «facevano un giro più lungo e avevano il tempo di mitigarsi sopra l’oceano», quest’anno le correnti calde arrivano direttamente dal Nordafrica. Tutto lineare, se non fosse per un dettaglio: di solito gli anticicloni “a promontorio” portano un’aria più secca.

Ma allora da dove proviene tutta quest’umidità? La risposta è nei fiumi, nei laghi e nella vegetazione che caratterizzano il Comasco. «Con le piogge di maggio e giugno - dice Bertoni - i bacini idrici hanno ricevuto molta acqua, che ora sta evaporando e aggiungendo umidità all’aria». Le piogge che inizialmente facevano intravedere un’estate fresca hanno avuto un ruolo importantissimo nella prevenzione della siccità: secondo l’esperto varesino «siamo stati fortunati, perché le piogge hanno ripianato buona parte del deficit idrico e ci hanno coperto le spalle da scenari di siccità». Anche Gussoni conferma che «il rischio siccità quest’anno è stato scongiurato» e, in effetti, il verde delle montagne e dei prati parla da sé.

A Como l’ultimo giorno di precipitazioni consistenti è stato il 13 luglio (47mm): «È da circa un mese che l’anticiclone si è spinto verso le nostre zone - spiega Bertoni - e se in giugno le piogge sono state così insistenti è perché eravamo scoperti. Ora invece siamo protetti dalle perturbazioni da ovest».

Le previsioni

Cosa succederà nei prossimi giorni? I comaschi dovranno aspettarsi ancora un tempo simile a quello attuale, con massime sopra i 30 gradi e notti tropicali.

Attenzione però ai fenomeni estremi: «Quando fa caldo - spiega Gussoni - aumenta l’energia potenziale in gioco, evapora più acqua e scoppiano temporali particolarmente forti».

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