Casa, adesso è vera emergenza. L’appello delle associazioni: aiutateci

Società Lo dice la Caritas, lo confermano Fondazione Scalabrini, Associazione Palma, le Acli - Impossibile trovare alloggi, fagocitati dal mercato turistico. Costi inavvicinabili. E i poveri?

A Como anche gli enti caritatevoli hanno bisogno di casa.

Lo dice la Caritas, lo conferma la fondazione Scalabrini, ci lavorano l’associazione Palma come pure le Acli. Trovare un appartamento per le giovani famiglie come pure per tanti professionisti in arrivo in città è diventato davvero complicato, i costi sono inavvicinabili, mancano offerte rivolte a chi cerca in affitto complice il boom di case vacanze per i turisti. Questa difficoltà è ancora più forte per gli ultimi, i cittadini bisognosi d’aiuto.

Sfratti e alloggi inagibili

«Il nostro centro d’ascolto – scrive la Caritas diocesana nella relazione annuale – ha rilevato nel 2023 un aumento delle richieste relative all’emergenza abitativa. Le difficoltà più comuni emerse sono quelle legate al pagamento del canone di locazione a motivo della fragilità economica, spesso dovuta agli stipendi troppo bassi e ai canoni troppo alti (anche 900€ per un monolocale a Como), alla difficoltà a pagare la cauzione per mancanza di liquidità, alla difficoltà di trovare una casa in locazione in presenza di contratti di lavoro precari, a tempo determinato, lavori stagionali». Per gli stranieri immigrati la vita è più complicata, i proprietari per la Caritas sono ormai orientati ai vacanzieri e agli affitti brevi. «Gli alloggi disponibili scarseggiano e vi è un alto numero di appartamenti inagibili per i quali non c’è un piano di recupero – recita sempre il documento di Caritas - coloro che hanno un’abitazione in cui vivere a volte accettano, per necessità e disperazione, irregolarità contrattuali. Spesso abitano in case fatiscenti».

Crescono gli sfratti, per questo Fondazione Caritas promuove il “Progetto Casa”, piccole unità abitative offerte dalle parrocchie.

Secondo il sindacato degli inquilini della Cisl in città ci sono più di 200 alloggi pubblici sfitti o inagibili. Nel 2023 le domande avanzate all’Aler dai cittadini a Como sono state 443, a fronte di soli 68 alloggi assegnabili.

«A Como abbiamo 25 appartamenti solidali tutti occupati, ne avessi 50 sarebbero certamente tutti pieni – spiega Francesca Paini, presidente della Fondazione Scalabrini –, le richieste sono infinite. Trovare casa qui è diventato un problema, oggi non si trova più un monolocale a 500 euro, in pochi anni è cambiato tutto. Per le abitazioni sociali l’edilizia popolare non ha nuovi progetti, bisogna cercare di garantire i proprietari nei confronti dei possibili morosi. Così fa il nostro ente, offrendo una copertura e dando agli affittuari con l’aiuto di Confedilizia un certificato di buon inquilino».

Stranieri esclusi a priori

L’associazione LaBreva70 sta organizzando degli eventi per aiutare la Fondazione Scalabrini ad acquistare una nuova casa in città. L’associazione Palma ha dallo scorso mese messo a disposizione due stanze e un appartamento ai familiari dei bambini ricoverati al Sant’Anna, venendo incontro a chi più ha bisogno.

«La nostra casa albergo per lavoratori e studenti di Camerlata è pienissima - dice Marina Consonno, presidente delle Acli –. C’è una lista d’attesa, i prezzi sono contenuti e dunque la richiesta è davvero grande, anche da parte delle famiglie. Gli stranieri vengono esclusi a priori dal mercato».

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