«Ex Sant’Anna, occasione persa: oggi serve un nuovo accordo»

Sanità L’ex direttore del distretto Carrano: «Non è andata come si credeva. Servono un convitto per gli infermieri e molto altro. Sediamoci a un tavolo»

«A più di vent’anni di distanza serve un nuovo accordo per il vecchio ospedale».

Così la pensa il dottor Giuseppe Carrano, ora pronto ad andare in pensione dopo 41 anni di servizio in Sant’Anna. Il medico, diabetologo, dal monoblocco di via Napoleona ha retto le sorti del distretto sanitario di Como e prima come braccio destro del direttore generale ha gestito l’ex ospedale.

Qualche passo avanti

«Le cose non sono andate come dovevano, spero che gli enti pubblici vogliano di nuovo sedersi al tavolo – dice Carrano –. Tutti, gli enti sanitari, i Comuni coinvolti, Provincia e Regione. Salvo il padiglione GB Grassi, ceduto alla cassa depositi e prestiti e rimasti fermo, i beni a monte dell’ex Sant’Anna sono rimasti invenduti. A pian terreno il vecchio pronto soccorso è ancora da bonificare. Tante palazzine sono vuote e deteriorate. Dopo vent’anni serve un nuovo accordo. È vero che qualche passo avanti l’abbiamo fatto. Tre anni fa abbiamo aperto la casa di comunità, con 15 infermieri di famiglia che assistono i pazienti sul territorio, c’è spazio per associazioni come l’Auser, tra fine anno e inizio 2025 riaprirà il Cup con il centro prelievi nello stabile rinnovato che abbiamo iniziato a ristrutturare ormai più di due anni fa. E in cima verso via Teresa Rimoldi disporremo finalmente di venti posti letto con un nuovo ospedale di comunità, un centro per la cura dei pazienti più fragili, anziani, per esigenze non acute».

L’accordo di programma per trasferire il Sant’Anna nel nuovo ospedale di San Fermo è stato firmato nel 2003, in via Napoleona erano previsti maggiori investimenti. Inoltre nella casa di comunità non sono mai arrivati i medici di famiglia, contrari al progetto, gli ambulatori al terzo piano dal lato della montagna non sono ancora pronti, i cantieri si sono arenati, ci sono stati problemi con la ditta come spesso accade negli appalti pubblici. «Spero, come annunciato dalla Regione, che venga costruito in via Napoleona un convitto per gli infermieri – dice Carrano –, una figura professionale altrimenti difficilmente reperibile e di cui abbiamo grande bisogno. Avevamo anche cercato di coinvolgere l’Aler per realizzare residenze a canone agevolato. Poi il Covid ha congelato molte idee, è stato un periodo di grande tensione durante il quale servivano risposte rapide. La Croce Azzurra qui da tempo cerca una nuova sede per avere maggiori disponibilità rispetto al centro di via Colonna. Necessità ed esigenze non mancano».

L’ultimo cartellino

Carrano è stato a lungo il riferimento dei medici della Cgil di Como, per anni ha organizzato ComoDiabete, un convegno annuale con i massimi esperti della diffusa patologia che torneranno a riunirsi all’Hilton lake hotel il 16 novembre. Quindi si è candidato ed è stato eletto sindaco a Moltrasio. «Dunque era giusto voltare pagina – dice ancora il medico – e lasciare il mio ruolo all’Asst Lariana ad un nuovo corso». Giovedì, timbrato per l’ultima volta il cartellino, il medico ha salutato colleghi e amici ed ha anche promosso una raccolta fondi i cui proventi saranno devoluti per una missione solidale.

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