Faro voltiano, resterà chiusa almeno due anni

Il caso L’assessore Enrico Colombo: «Vogliamo riaprirlo per il bicentenario voltiano». Ma per il restauro servono almeno 400mila euro

La riapertura del faro di Brunate (ma di proprietà del Comune di Como) avrà tempi molto lunghi e si guarda al 2027, anno del bicentenario voltiano e del centesimo compleanno del monumento costruito nel 1927 su progetto dell’ingegnere Gabriele Giussani e dedicato al genio di Alessandro Volta dalla sua città nei cento anni della morte, avvenuta il 5 marzo 1827. La conferma arriva dall’assessore alla Cultura Enrico Colombo che spiega che «l’obiettivo per renderlo di nuovo visitabile è chiaramente il bicentenario voltiano. Per il 2027 puntiamo ad avere tutti i luoghi legati a Volta fruibili».

Questione (anche) di soldi

I problemi sono di due tipi: strutturali ed economici (stima di 400mila euro). «La questione del faro – prosegue Colombo – si trascina da tempo ed è il risultato di anni di non gestione dal punto di vista della ordinaria e straordinaria manutenzione. Nei tre anni di Covid gli interventi edili si sono di fatto arenati, poi il Comune di Brunate (proprietario dell’area su cui insiste il monumento, ndr) è stato commissariato e c’è stata quindi anche una congiuntura astrale non favorevole. Il faro inoltre, come buona parte del patrimonio storico cittadino, è stato abbandonato a se stesso per oltre un decennio e l’ultimo intervento risale alla seconda giunta Bruni. Non bastano, come per l’asilo Sant’Elia o i musei, interventi tampone, ma vanno fatti strutturali visto lo stato in cui sono stati lasciati».

Colombo aggiunge: «Abbiamo eseguito una serie di sopralluoghi con la Soprintendenza per valutare il tema dell’accessibilità alla torre». Il problema sta nella scala a chiocciola formata da 143 gradini che permette di raggiungere due balconate circolari (la prima al di sopra del portone di accesso e, la seconda, all’esterno della lanterna da cui si ha un panorama mozzafiato su Como, primo bacino e catena delle Alpi) realizzate nella torre alta 29 metri. «Dalle verifiche puntuali – precisa l’assessore – è emerso che la scala non garantisce le condizioni di sicurezza e in vetta i parapetti sono troppo bassi per un affaccio sicuro, non ci sono dati statici sulla portata dei singoli gradini e infine è necessario mettere in campo azioni per rifacimento delle facciate, adesso in uno stato indecoroso. In ultimo c’è la gestione del monumento legata a un vecchio accordo tra il Comune di Como e quello di Brunate, su cui però c’è la massima volontà da entrambe le parti per arrivare a una gestione ordinata del faro».

Il momento di farsi avanti

Insomma, tempi lunghi tenendo conto che «si dovrà passare da progettazione, reperimento di non pochi fondi, affidamento e realizzazione dei lavori in quota e, quindi, complessi per il trasporto del materiale senza contare che sulla sommità ci sono anche le antenne per le forze dell’ordine». Da qui un nuovo appello ai privati (non era arrivata alcuna proposta per il faro al bando sponsorizzazioni aperto dal Comune): «Se qualcuno è interessato a finanziare l’opera o una parte (l’idea è di contributi dai 100mila euro in su sui 400mila totali o l’esecuzione diretta dell’intervento, ndr) – dice l’assessore – questo è il momento di farlo presente considerando che è prossimo il bicentenario voltiano, a cui è dedicato il faro. Non c’è obbligo di mettere l’intera cifra».

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