Festa per il patrono e il cardinale: Como si prepara a un giorno storico

Diocesi Monsignor Cantoni è rientrato in serata, dopo la messa con il Papa a San Pietro. Oggi il lungo abbraccio dei comaschi al porporato, in concomitanza con Sant’Abbondio

È partito da Roma con l’ultimo Frecciarossa di ieri sera il cardinale Oscar Cantoni, per tornare oggi a Como a celebrare il patrono Sant’Abbondio ed essere accolto per la prima volta in Diocesi da quando ha ricevuto la porpora. La città e tutto il territorio si preparano per un lungo abbraccio con il neo cardinale.

A Roma

Ieri ultimi appuntamenti della trasferta romana, cominciata venerdì e con il suo culmine sabato per il concistoro in cui è stato creato cardinale, sono stati gli incontri con gli altri porporati sulla riforma della curia romana e la messa “per la Chiesa” celebrata ieri pomeriggio con papa Francesco nella basilica di San Pietro in Vaticano. Già lunedì, con due sessioni quotidiane il mattino e il pomeriggio, erano cominciati i lavori sulla costituzione apostolica “Praedicate Evangelium”.

Con il pontefice

In un «clima fraterno», come è stato descritto dai partecipanti, si sono raccolti attorno a papa Francesco in poco meno di duecento tra cardinali, patriarchi orientali e superiori della Segreteria di Stato vaticana. I lavori, suddivisi in gruppi linguistici, e i confronti nell’aula nuova del sinodo hanno permesso ai presenti di confrontarsi liberamente su molti aspetti relativi al documento - che lo scorso 5 giugno ha introdotto la riforma della Curia romana - e alla vita della Chiesa. Poi, l’ultima sessione di ieri pomeriggio è stata dedicata al Giubileo sulla Speranza, che sarà celebrato nel 2025.

L’assemblea dei cardinali si è sciolta con la messa presieduta da papa Francesco alle 17.30 con il formulario “per la Chiesa”. Commentando le letture proposte dalla liturgia, papa Francesco ha sottolineato il «duplice stupore» da queste evidenziato: «Quello di Paolo di fronte al disegno di salvezza di Dio e quello dei discepoli nell’incontro con Gesù risorto, che li invia in missione». E ha invitato a inoltrarsi in «questi due territori, dove soffia con forza il vento dello Spirito Santo, così che possiamo ripartire da questa celebrazione, e da questa convocazione cardinalizia, più capaci di “annunciare a tutti i popoli le meraviglie del Signore”». Chiedendo a Dio di conservare vivo in ciascuno lo stupore, il Pontefice ha chiesto chi si risvegli in ciascuno «lo stupore di essere nella Chiesa, lo stupore di essere Chiesa! Torniamo a questo stupore iniziale, battesimale! Ed è questo che rende attraente la comunità dei credenti, prima per loro stessi e poi per tutti: il duplice mistero di essere benedetti in Cristo e di andare con Cristo nel mondo. E tale stupore non diminuisce in noi con il passare degli anni, non viene meno con il crescere delle nostre responsabilità nella Chiesa. Grazie a Dio no. Si rafforza, si approfondisce. Sono certo che è così anche per voi, cari fratelli che siete entrati a far parte del Collegio dei cardinali».

Invitando, soprattutto chi ha raggiunto i «gradi eminenti» della gerarchia della Chiesa, a rifuggire il «tarlo della mondanità spirituale», il Papa ha chiesto per tutti la capacità di continuare a stupirsi: «Questo, cari fratelli e sorelle è un ministro della Chiesa: uno che sa meravigliarsi davanti al disegno di Dio e che con questo spirito ama appassionatamente la Chiesa».

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