Feste in villa, accolto il ricorso. Ora il Comune dovrà controllare

Il caso Il Tar dispone verifiche sulle emissioni acustiche nell’ex villa Ratti. I residenti lamentavano eccessiva rumorosità e traffico fuori controllo

Il Tar ha accolto il ricorso presentato dai residenti contro il provvedimento con cui il Comune sosteneva, lo scorso agosto, che le feste organizzate alle pendici di Cardina nel giardino di Villa Bonomi (ex villa Ratti) non fossero assoggettabili ad alcuna verifica su eventuali emissioni acustiche in quanto eventi “privati”, nel contesto di una proprietà autorizzata all’attività di “locazione turistica breve”.

La questione tiene banco da quando, la scorsa estate, feste e ricevimenti si ripeterono ogni cinque giorni circa da giugno a settembre, per un totale di 24 eventi mondani organizzati in un lasso di circa 120 giorni, con conseguenze di rado sopportabili per i residenti delle vie Bignanico, Panoramica San Pietro, Belgioioso, costretti - stante denunce, ricorsi, esposti - a convivere con traffico inadeguato ai calibri di quelle loro “stradine”, ma soprattutto con musica assordante suonata fino a orari proibitivi. I residenti avevano insomma promosso una causa nei confronti del Comune, mettendo in dubbio la congruità di quei ricevimenti con la destinazione d’uso che avrebbe dovuto limitarsi a una attività di locazione.

I gestori di Villa Bonomi - vale a dire la società Tree Collection che avrà, al pari del Comune di Como, piena facoltà di impugnazione del provvedimento del Tar - hanno sempre respinto le accuse, forti dell’esito favorevole delle verifiche effettuate sul campo dall’amministrazione, che a suo tempo si era limitata a richiamarli chiedendo loro che si limitassero alla attività di affitto turistico, evitando quindi di favorire l’organizzazione di feste.

I residenti lamentavano il fatto che il parere di Palazzo Cernezzi fosse stato formulato sulla base di un unico sopralluogo eseguito il primo dicembre del 2021, quindi a debita distanza dalla stagione “calda” dei party

Il responso del Comune è in realtà all’origine dell’impugnazione. Assistiti dall’avvocato Giovanni Murgia, i residenti lamentavano il fatto che il parere di Palazzo Cernezzi fosse stato formulato sulla base di un unico sopralluogo eseguito il primo dicembre del 2021, quindi a debita distanza dalla stagione “calda” dei party e dei grandi eventi, quando era ovvio che la polizia locale non avrebbe rilevato né traffico, né rumore né alcun ulteriore elementi di disturbo.

Ora la musica cambierà. Nel senso che Palazzo Cernezzi dovrà disporre altre verifiche, dotandosi, in primis, delle apparecchiature necessarie a rilevare le emissioni acustiche, e quindi registrandole in occasione di uno degli eventi che fossero eventualmente organizzati anche la prossima estate, possibilmente anche accertandosi delle altre doglianze, monitorando - per esempio - la reale tipologia dei servizi che Villa Bonomi offre, per chiarire se davvero ci si limiti a un banale affitto turistico breve (ancorché parecchio lussuoso), o se invece i servizi offerti siano anche altri, e di tipo alberghiero (cucina, sala da ballo, ecc).

Insomma - al netto di eventuali impugnazioni - la palla passa al Comune, che dovrà avviare una nuova istruttoria. L’alta stagione, intanto, è alle porte. E alle pendici di Cardina c’è chi teme che la musica possa ricominciare.

© RIPRODUZIONE RISERVATA