Fiamme gialle presidio di legalità: le celebrazioni per i 250 anni

La cerimonia Scoperte truffe sul bonus edilizio per 56 milioni di euro. Il colonnello Donega celebra i risultati della Guardia di Finanza

«Sappiano gli imprenditori e gli operatori onesti che nella battaglia per la legalità di avranno sempre al loro fianco». Con questa esortazione, fatta in occasione delle celebrazioni per i 250 anni della Guardia di finanza, il colonnello Michele Donega, comandante provinciale, ha parlato alla platea presente a Palazzo Terragni, casa delle Fiamme gialle comasche.

Il video delle celebrazioni

Partiamo però dall’inizio, con il ricordare come la provincia di Como sia storicamente importante per la Finanza, in quanto attiva economicamente e per di più posta sulla linea di confine con la Svizzera. Qui da noi lavorano 645 finanzieri del contingente ordinario, più altri 41 del contingente aeronavale, quotidianamente impegnati – ha ricordato il colonnello - «ad affermare la legalità quale elemento fondante del nostro vivere comune, perché quando si afferma la legalità si afferma la prevalenza dell’interesse collettivo sull’egoismo individuale».

Il discorso si è poi spostato sul rischio delle infiltrazioni che hanno visto la Guardia di finanza in prima linea nel combatterle con l’inchiesta contro la ’ndrangheta denominata “Cavalli di razza”.

«Compito delle fiamme gialle di Como è essere presidio di legalità davanti alle minacce per il tessuto socio economico di un territorio fortunato per il suo posizionamento geografico, per le sue bellezze naturali, per il patrimonio artistico, per la laboriosa intraprendenza degli imprenditori ma inevitabilmente esposto all’interesse delle associazioni criminali, non da ultimo quelle organizzate». Le inchieste contro la malavita insomma, se da un lato «confermano l’incisività dell’azione di contrasto, dall’altro devono rappresentare un monito da non sottovalutare». Da qui l’esortazione: «In questa battaglia gli imprenditori onesti ci avranno dalla loro parte».

Il discorso del colonnello Donega si è spostato poi sui numeri dell’attività nell’ultimo anno in cui c’è stata l’individuazione di una base imponibile sottratta al fisco da 540 milioni di euro (perché alla fine, il nostro territorio, storicamente è anche questo) con 214 soggetti individuati per reati tributari (7 arrestati) e il sequestro di beni frutto di evasione fiscale per 57 milioni di euro (con altri 148 milioni di sequestri proposti alle autorità).

Il futuro, per il comandante provinciale, dovrà comunque passare dal «dialogo» e dalla «collaborazione e apertura al confronto, nella convinzione che l’adempimento spontaneo dei contribuenti costituisca l’obiettivo ultimo». Come pure è importante «garantire che le risorse pubbliche vengano destinate alle finalità previste». Da qui l’attività che ha portato alla luce truffe sui bonus edilizi per oltre 56 milioni di euro con 18 persone denunciate, e all’individuazione di 62 indebiti percettori del reddito di cittadinanza con sussidi non dovuti per quasi 850 mila euro. In chiusura ancora qualche numero: sono stati 132 gli evasori totali, 330 i lavorato in nero o irregolari.

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