Fiera, in un giorno 2.200 pasti. «Lamentele? Impegno massimo»

Sant’Abbondio Critiche per l’attesa, ma anche tanti complimenti. William Cavadini: «Qualche intoppo all’inizio, ora stiamo migliorando»

Più di 2mila pasti cucinati in poche ore, con 150 chili di pesce fresco serviti in tavola: l’attesa alla fiera di Sant’Abbondio è lunga, ma i volontari ce la stanno mettendo tutta. Da mercoledì e fino a domani sera al tendone di Sant’Abbondio Pescatori Alpha, Pesi Massimi, alpini e protezione civile sono impegnati a preparare i piatti della tradizione lariana per una importante folla di curiosi e golosi. Folla che, come sempre accade, commenta.

Tante segnalazioni

Sono tantissime le segnalazioni inviate alla redazione e pubblicate sui social riguardo l’organizzazione della ritrovata sagra. I giudizi si dividono in sostanza in due fazioni.

I primi si lamentano per le lunghe attese, c’è chi racconta di aver desistito dopo più di un’ora e mezza a stomaco vuoto, preferendo tornare a casa. I secondi invece ringraziano i volontari per l’impegno, soddisfatti per le ricette tipiche del lago.

Si può far di meglio? «Noi siamo volontari, non siamo dei veri cuochi e camerieri – racconta William Cavadini, responsabile dell’associazione Pescatori Alpha che ha ricevuto l’incarico dal Comune di organizzare l’area ristorante – Abbiamo provato a coinvolgere qualche chef, magari giovane, ma venire a lavorare nel periodo estivo qui sotto al tendone e gratis invece che in albergo è un sacrificio che comprensibilmente non tutti sono disposti a fare. Non c’è compenso. Prima di questa nuova edizione c’era l’associazione dei cuochi comaschi dietro ai fornelli. Noi, meno esperti, abbiamo vinto il bando all’ultimo, dopo Ferragosto con una proroga in assenza di altri partecipanti. Quindi abbiamo fatto di tutto per allestire l’area, rimediare in fretta paioli e griglie. E’ stato un lavoro immane. Quanto alle code, soprattutto il primo giorno, abbiamo avuto qualche intoppo, ma stiamo migliorando».

Servizio ai tavoli

Sono saltati una friggitrice e il forno per mantenere i piatti preparati in caldo prima del servizio. Servizio che in questa edizione si effettua ai tavoli, non c’è più solo la fila per il self service come in passato. I posti a sedere alla sagra sono circa 400 e che nei punti di picco le presenze sono arrivate anche a 500. L’organizzazione può contare su un gruppo a rotazione di una quarantina di volontari.

«Non possiamo fare miracoli, le code alla sagra ci sono sempre state – dice Alessandro Giummo per i Pesi Massimi – Abbiamo tenuto testa in apertura tra pranzo e cena a circa 2200 coperti da servire. Abbiamo poi rinforzato il numero dei volontari che porta i piatti. Spiace per le attese. In compenso riceviamo tanti complimenti per le ricette che abbiamo preparato». Vengono serviti circa 150 chili al giorno di lavarelli e agoni, filetti di trova e pigo lariano, senza contare il carpione e i missoltini.

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