Cronaca / Como città
Martedì 28 Dicembre 2021
Finalmente ecco le prime paratie
In ritardo di 10 anni ma ci sono
Lungo il primo tratto di Villa Geno 139 cassettoni di metallo nascondono i dispositivi anti esondazione - In caso di necessità, saranno azionati manualmente senza comandi elettrici dal personale della Protezione civile
Como
Lo spartiacque, nel vero senso della parola, è all’altezza del ristorante Fontana d’Oro lungo la strada che porta a Villa Geno. Qui terminano i 139 cassettoni di metallo grigio che, nascosti nella sede stradale, sotto le scarpe della gente che cammina o sotto le ruote delle biciclette che vi corrono sopra, contengono l’argomento più discusso, travagliato, contestato, amato e odiato della città ormai da lustri: le paratie antiesondazione. L’opera idraulica, voluta per contenere l’acqua alta del Lario, è ora visibile nella sua prima parte, quella appunto che da Sant’Agostino corre verso Villa Geno.
Al momento si possono al massimo intuire ma non vedere, in quanto le paratie sono sotto terra coperte da una spessa lastra. La stessa lastra che, in caso di acqua alta verrà alzata per poi attivare a mano – dalla protezione civile – il sollevamento delle 139 (fino ad oggi) paratie ermetiche che impediranno al lago di passare oltre.
La prova dell’utilizzo delle paratie era stata fatta lo scorso mese di settembre alla presenza delle autorità cittadine. Ora, tutta la prima parte dell’opera è ultimata e le paratie attendono solo di rendersi utili, al pari degli altri 600 metri circa di protezione che correranno fin dalla parte opposta della città e che devono ancora essere installati. L’altezza non sarà ovunque uguale, e nemmeno la tipologia di paratia. Quelle piazzate a Sant’Agostino avranno ad esempio una altezza più bassa rispetto a quelle collocate in piazza Cavour (che è il punto più basso della città) e anche la loro collocazione non è uguale.
Lungo viale Geno sono state sistemate a lato della carreggiata, prima di salire sulla passeggiata. Vuol dire che in caso di esondazione la passeggiata stessa e le panchine finiranno sott’acqua. Le paratie qui sono a scomparsa, mentre ad esempio nella già citata piazza Cavour saranno a “libro” e saranno più vicine al fronte del lago, raggiungendo l’altezza massima di 130 centimetri.
Insomma, tante differenze e una cosa che invece è in comune per tutto il fronte protetto dall’opera idraulica: le paratie saranno azionate manualmente senza comandi elettrici o automatismi di alcun genere. I tecnici assicurano tuttavia che il montaggio (che in caso di evenienza sarà affidato alla protezione civile) è comunque rapido e semplice.
Bisogna infine segnalare che le paratie potranno anche non essere aperte tutte insieme ma la scelta potrà essere fatta – in base al rischio di esondazione – anche su una sola parte dell’opera di protezione della città.
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