Fondi Cariplo, accuse a Rapinese. E lui apre alla vendita del Politeama

Progetto bocciato Cinque milioni persi con l’esclusione dal bando. Sergio Gaddi: «Il sindaco con i suoi modi raccoglie quello che semina»

La lettura della lettera con cui Fondazione Cariplo esclude in via ufficiale il progetto del Comune per rinnovare i musei civici arriva in aula consiliare come una doccia fredda. A leggerla e darne atto con rammarico è l’assessore Enrico Colombo, che tra i suoi incarichi ne ha anche uno specifico ai musei. «Questa lettera mina la credibilità di un progetto realmente emblematico, tanto da essere stato condiviso e appoggiato da una lunga serie di enti».

La lettera è datata 18 luglio, ma il suo annuncio viene dato in consiglio comunale solo mercoledì 24, all’interno di un parere di giunta positivo relativamente all’ordine del giorno con cui il consiglio «impegna sindaco e giunta nell’ambito dell’eventuale aggiornamento del dup a valutare la vendita del compendio Politeama».

«Non tocco quello che è il lecito giudizio di Fondazione Cariplo - continua Colombo - anche se nella variazione di maggio 2023 per il finanziamento di Villa Olmo sono stati presi i soldi dei musei e ora, ironia della sorte, torniamo al punto di partenza. Noi però non ci fermiamo qui, la collaborazione con gli enti che ci hanno sostenuto continua perché Como ha tutto ciò che serve per essere una città d’arte. Questo non è che uno stimolo per andare avanti». A introdurre le parole dell’assessore, che seguono l’ordine del giorno della consigliera di maggioranza Paola Tocchetti sul Politeama, è il sindaco Alessandro Rapinese che traccia così anche il filo rosso tra le due questioni, solo apparentemente slegate. «L’assessore Doria vi ha presentato lunedì, in consiglio, gli investimenti: il fabbisogno enorme. Aver comprato il Politeama e poterne ora disporre ci mette nelle condizioni di avere un bene immobiliare da scambiare sul mercato. Ascoltate bene il parere di giunta sull’ordine del giorno dell’assessore Colombo, per capire di cosa parliamo».

In sostanza, l’annuncio dell’esclusione dal bando Cariplo è stato messo dal sindaco in diretta correlazione con la proposta di valutare la vendita dell’ex cineteatro con l’obiettivo di ampliare le opportunità di trovare fondi per «la sistemazione dei plessi scolastici comunali non a norma, l’impiantistica sportiva, gli immobili aventi destinazione culturale, altri beni immobili di proprietà del Comune di Como», come ha specificato la stessa consigliera Tocchetti, dando lettura dell’ordine del giorno.

Ammontano a cinque milioni di euro (più altri tre milioni dalla Regione) i fondi persi con l’esclusione dal bando, che ha suscitato dure critiche rivolte soprattutto al sindaco. «Raccoglie quello che semina - è il commento di Sergio Gaddi, consigliere regionale - Con il suo atteggiamento da imbarazzante e rozzo avanspettacolo (basta seguire un qualsiasi consiglio comunale per rendersene conto) ha avvelenato i pozzi delle relazioni e quindi non riesce a portare alcun vantaggio strategico per Como». Dello stesso parere il referente provinciale di Fdi, Stefano Molinari: «È chiaro che la mancanza di una visione strategica a lungo termine e la carenza di relazioni stabili con il mondo culturale e con chi non condivide le idee del “Sindaco ostile” stanno portando la nostra città a navigare a vista, senza un chiaro indirizzo».

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