Forza i cassonetti con i pannolini usati e porta via tutto

Como Rompe il meccanismo elettronico di apertura dei bidoni. L’assessore:«Mai visto niente di simile»

Non bastavano i furti di fiori da fioriere e aiuole o dei sacchetti per i cani dai giardinetti. Da qualche settimana in città si registra un giallo estivo che ha dell’incredibile poiché è incomprensibile e senza alcuna giustificazione logica sia per chi siede a Palazzo Cernezzi che per gli addetti di Aprica.

Nelle ultime settimane, come spiega l’assessore all’Ambiente Michele Cappelletti, sono stati registrati dei danni agli “smart bin”, i contenitori elettronici (funzionano con la tessera magnetica) per la raccolta dei pannolini usati e il “furto” del contenuto. «Su quasi tutti gli smart bin – chiarisce Cappelletti – sono state rilevate forzature del meccanismo di apertura, ma la cosa più strana è che in tutti i casi il grosso sacco posizionato all’interno e che conteneva i pannolini usati è stato rimosso con tutto il contenuto. Aprica ha monitorato le zone circostanti per capire se il materiale che non è utilizzabile in alcun modo per ovvie ragioni oltre che ad essere asportato venisse poi abbandonato da qualche parte, ma l’esito è stato negativo in quanto non è stato trovato nulla». Una situazione abbastanza sconcertante tenendo conto che non si tratta di contenitori (collocati in zone limitrofe ad asili) che contengono sacchetti riutilizzabili o pannolini nuovi che, quindi, potrebbero portare qualcuno a pensare di “rubarli”, ma di materiale destinato alla discarica. Questo senza contare il cattivo odore, che ovviamente, emanano.«In altre città – prosegue Cappelletti – dove l’appalto rifiuti è sempre di Aprica e dove hanno adottato lo stesso sistema con gli smart bin non hanno mai rilevato nulla di simile. Spiegazioni? Io sinceramente non ne ho perché parliamo di una cosa incomprensibile. È impensabile che si arrivi ad asportare pannolini usati, tenendo conto che non possono essere usati nuovamente». I danni che vengono creati ai contenitori sono tuttosommato contenuti. «Ogni volta – conclude l’assessore – bisogna intervenire per sistemare la serratura e rimettere in dima le porte forzate. È comunque una vicenda davvero strana».

Come detto a turno sono stati interessati più o meno tutti i contenitori, compresi quelli nelle zone più periferiche ed isolate (perfino a Camnago Volta) per un totale di undici “ecoisole” e anche l’ipotesi di una “bravata” non regge poiché si sarebbero limitati (come già accaduto in passato con i cestini dei rifiuti svuotati) a gettare il contenuto poco distante e non certo a portarsi via un sacco con un contenuto maleodorante oltre che non utile per nessun utilizzo.

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