Esondazioni e frane, sono 550 i comaschi nelle aree a rischio

La mappa Nel nuovo Piano di protezione civile le aree fragili e i possibili interventi di emergenza - Smottamenti in collina e pericoli per Cosia e Breggia

Da Civiglio a via per San Fermo, da via Rienza allo spazio dietro Sant’Abbondio e ancora via Torno, Tavernola, il Monte Goj. Il territorio del capoluogo in alcune aree è molto fragile e lo diventa ancora di più di fronte a situazioni meteorologiche estreme che accadono sempre più spesso e non sono più da archiviare sotto la voce “eventi rari”. E la fragilità delle colline si è vista a Civiglio, con la strada che rimarrà chiusa per mesi a causa di uno smottamento.

Sono circa 550 i comaschi che vivono in zone considerate “a rischio” dal piano di Protezione civile comunale che andrà in discussione in consiglio comunale. Si tratta delle aree prese in considerazione e per le quali sono state approntate schede di intervento da attuare in caso di allarme (stabili da evacuare, punti di ritrovo, luoghi pubblici per l’accoglienza) e ovviamente i report sono basati su casistiche pregresse. Questo significa che ci possono sempre essere disastri nuovi in luoghi non mappati.

Andando con ordine i primi scenari presi in considerazione sono quelli delle possibili esondazioni dei corsi d’acqua come il Cosia, dovuto agli argini troppo bassi. Due le possibilità: una fuoriuscita nella zona di San Martino e, quindi, tra le vie Piave, Briantea e Pannilani interesserebbe tre edifici per 65 persone a cui si aggiunge la seconda previsione all’altezza di via Navedano (otto edifici e 9 persone coinvolte). Necessario il monitoraggio dei ponti di via Paradiso e via Navedano. Una possibile esondazione del Breggia, seppur in una fascia con un centro commerciale e una grossa azienda vedrebbe a rischio effettivo solo quattro persone. Durante l’esondazione del 27 luglio del 2021 «è stata interessata l’area a monte del ponte di via Pellico/via per Cernobbio».

I tecnici analizzano poi gli allagamenti: in via Borgovico 241 (zona hotel Hilton) con 43 persone esposte e ancora via Torno 85 e il civico 88, via Franscini a Ponte Chiasso con un edificio interessato, ma anche la linea ferroviaria. Altri allagamenti possibili in via Frisia e in via Bronzetti.

Sul fronte idrogeologico possibili colate di detriti nella Valle di Ponzate (110 persone esposte tra via Ravanera, Borgomainerio e Campora) e tra via Rienza e via Brenna (in questo caso 93 le persone coinvolte). Dietro Sant’Abbondio problema analogo per quattro edifici residenziali in via Sant’Eutichio (12 persone).

Capitolo a parte è quello dell’esondazione del Lario: il documento non tiene conto delle paratie (non ancora entrate in funzione) e tratteggia scenari diversi che vanno da quello più frequente, passando per quelli medi (da 100 a 2000 persone interessate) a quello più raro (397 centimetri sopra lo zero) che coinvolgerebbe circa cinquemila persone.

Gli aspetti idrogeologici partono dall’attualità e dai dissesti che si sono verificati in via Per San Fermo (2019 e 2022), Val Fresca (2014), via Per Civiglio (2014) e via Pannilani (2014). Il piano analizza come agire in via Per San Fermo, per la frana attiva in via Torno e per quella tra San Donato e Garzola (qui ci sono 176 persone esposte).

Attenzione agli incendi. Viene prima analizzata la situazione storica con il Monte Goj purtroppo protagonista nel 2015, 2017 e 2019 Nel 2017 si è sviluppato un incendio a circa 100 metri a nord del Castel Baradello mentre nel 2019 ci sono stati due episodi al Monte Croce e altrettanti in via Ninguarda. Il piano di intervento indica le modalità di intervento in caso di un incendio focalizzandosi sulla zona urbanizzata ai piedi del Monte Goj (versante ovest) e via Oltrecolle. Infine, l’eventualità terremoto: attenzione speciale al centro storico, la parte della città più a rischio.

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