Furto dei dati sanitari: allarme tra i pazienti

Il caso Synlab Più che il singolo cittadino, il pericolo riguarda tutta la comunità. Si tratta di effetti che potenzialmente possono moltiplicarsi all’infinito

Quali sono per i cittadini i rischi derivanti dalla pubblicazione dei loro dati sul dark web? E cosa è questo benedetto dark web? Sono molte le domande che sorgono dopo la notizia dell’attacco hacker a Synlab, con la pubblicazione di informazioni riservate di esami medici compiuti presso il centro diagnostico.

Qualche informazione utile arriva dagli esperti del settore esperti del settore, proprio a partire da cosa è il dark web e prima ancora da cosa è il deep web di cui fa parte di dark web. Cercando di renderla proprio semplice, il deep web è tutta quella parte (enorme) del web che non è indicizzata e raggiunta dai motori di ricerca, che non viene dunque “vista” da chi naviga. Stiamo parlando di una fascia enorme di quanto c’è su internet, forse addirittura del 90%. Il dark web è una parte di tutto ciò, una sorta di Internet con protocolli diversi che necessita di un apposito browser per accedervi.

Nessun motore di ricerca

Proviamo a semplificare ulteriormente usando una immagine inflazionata: il web che noi conosciamo è solo la parte visibile di un grosso iceberg, mentre il deep web e il dark web sono tutto ciò che è sotto la superficie dell’acqua. Attenzione però: se siamo abituati a cercare qualsiasi cosa partendo da un motore di ricerca che ci rimanda a siti internet, nel dark web tutto questo non c’è. Non esistono motori di ricerca ma bisogna conoscere direttamente l’indirizzo da cui attingere informazioni. Ed è questa peculiarità che rende questo spazio virtuale sfruttato dalla malavita, da chi nuota nel torbido, ma che viene usato anche in paesi dove la libertà non esiste per scambiarsi informazioni in modo non visibile.

Qualche esempio: se un criminale ha la disponibilità di mille carte di credito clonate, può metterle in vendita, magari accanto ad un altro che vende un Kalashnikov. Sul dark web può prendere contatti, far vedere la merce, recapitarla, ottenere il pagamento, fornendo lui il modo in cui essere contattato e l’indirizzo da visitare.

Un effetto mediatico

Per quanto riguarda il furto di dati al Synlab, sosa ne potranno fare gli hacker? Tutto o nulla, viene da dire. Il primo effetto è mediatico, va a minare la fiducia dei cittadini e potenzialmente – ora che sono stati divulgati i dati – potrebbe avere un potente effetto di convincimento sulla prossima azienda che verrà attaccata. Poi però gli effetti potrebbero essere infiniti: dai più banali, come la diffusione di una serie di dati riservati da rivendere a chiunque ne possa avere interesse, magari per documenti falsi, ad altri che potrebbero essere anche più mirati. Da quei dati si potrebbero trarre informazioni non sul micro (il singolo cittadino) ma sul macro, ovvero sulla salute di una fetta di popolazione in uno spazio ben preciso, ad esempio la provincia di Como. E pensate che intrecci di dati potrebbero uscire di fronte ad un affidamento di questi numeri ad una intelligenza artificiale. Siamo davvero di fronte ad in infinito numero di opzioni cui è francamente difficile dare, ad oggi, una lettura.

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