Giro di handbike, il dibattito sulla tappa saltata in consiglio comunale. Negretti: «Scelta politica». Fontana: «Accuse in malafede»

Como La gara sarebbe dovuta passare anche dal capoluogo ma è stata cancellata all’ultimo. E in aula consiliare è scontro tra l’assessore Alberto Fontana e la consigliera leghista Elena Negretti

«Come si può addebitare a una giunta e al sindaco la decisione di non far passare dalla città la tappa della gara di handbike, quando sapete benissimo che sindaco e giunta non hanno questo potere?». L’intervento preliminare dell'assessore Alberto Fontana ha suscitato uno scontro in consiglio comunale, questa sera. Il tema al centro della discussione è stato la tappa comasca del giro d’Italia di handbike, che si sarebbe dovuta svolgere una settimana fa, ma che è stata cancellata all’ultimo (a tre giorni dalla data fissata per la manifestazione sportiva). La ragione addotta dall’amministrazione comunale era stata il diniego della commissione Suevco (Sportello unico eventi Como) che ha rilevato la «non conformità in alcuni documenti presentati». Documenti che però, secondo l’organizzazione della gara, «normalmente non sono richiesti per il tipo di manifestazione sportiva che organizziamo».

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A seguito della cancellazione della tappa diverse critiche erano state rivolte alla decisione del Comune tanto da parte delle opposizioni in consiglio comunale - in prima linea la consigliera leghista Elena Negretti e la consigliera dem Patrizia Lissi - quanto dai partiti a livello provinciale e nazionale, con il rammarico espresso dal ministro per le Disabilità Alessandra Locatelli tramite i propri canali social. Interventi che sono stati tutti citati questa sera nell’aula consiliare di Palazzo Cernezzi dall’assessore Fontana, con tanto di nome e cognome dei politici locali. «O queste dichiarazioni nascono dalla non conoscenza dei limiti della giunta e del sindaco, che non hanno potere di vietare una gara di questo tipo, ma mi rifiuto di crederlo vista la vostra esperienza amministrativa - ha detto Fontana rivolgendosi ai consiglieri comunali - Propendo allora nel ritenere che siano dichiarazioni dettata dalla strumentalizzazione di una notizia a fini propagandistici e cioè in malafede».

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Ha chiarito la propria posizione sul tema Negretti, che ha parlato di «scelte politiche», evidenziando come la notizia dell’annullamento della data sia emersa solo il giorno prima, in aggiunta al fatto che si tratta, per il giro d’Italia di handbike, del secondo anno di fila di esclusione da Como per la manifestazione sportiva e anche la pluricampionessa comasca in maglia rosa, Roberta Amadeo, ha espresso la propria delusione.

«So ben distinguere le scelte di competenza tecnica, da quelle di competenza politica» ha concluso Negretti. Il sindaco, che aveva chiarito negli scorsi giorni che il divieto alla manifestazione derivava da un mancato rispetto delle condizioni di legge, ha preso la parola in consiglio comunale per ribattere nuovamente sul tema. «Ho sempre pensato che lei fosse un pessimo politico - ha detto Rapinese, rivolgendosi a Negretti - Ma stasera ha fatto un passo avanti, se davvero pensa ci sia stata volontà politica nel non far passare quella gara. I dirigenti coinvolti nella decisione sono stati il dirigente Chiarion e il dirigente Aiello, quindi le sue accuse ricadono su di loro. Aspetto solo le prossime elezioni, finirà peggio per voi: oggi rabbrividisco della pochezza delle vostre accuse».

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