Giro di Lombardia senza Civiglio, il sindaco: «Da lì non si passa»

La strada chiusa Nessuna deroga in vita della gara in programma il 12 ottobre: «Stiamo già studiando un percorso alternativo per garantire l’arrivo a Como»

Nessuna possibilità di vedere la salita di Civiglio tra i punti più iconici del Giro di Lombardia, come da tradizione. La frana di metà maggio e, soprattutto, le perizie non hanno fornito alcuna garanzia per quanto riguarda la sicurezza che sarà ripristinata soltanto dopo l’intervento sul versante, pianificato nei prossimi mesi e per il quale è prevista la conclusione entro la fine di novembre.

Gli incontri

Niente deroghe (chi si prenderebbe la responsabilità se un sasso, anche piccolo, si staccasse durante la corsa?) o interventi tampone per la classica delle “foglie morte”, in programma sabato 12 ottobre. La conferma arriva dal sindaco Alessandro Rapinese: «Abbiamo già incontrato gli organizzatori per il percorso e con loro si stanno studiando le alternative con l’obiettivo di garantire la gara e l’arrivo a Como. Stiamo collaborando affinché sia comunque avvincente nonostante l’impossibilità di transitare da Civiglio».

E sulla situazione dello smottamento avvenuto il 15 maggio scorso è chiaro: «I nostri avvocati e il comparto tecnico si sono già espressi e l’intervento di ripristino è di competenza del privato che sta intervenendo nel rispetto del cronoprogramma». All’inizio di settembre ci sarà probabilmente un nuovo incontro tra organizzatori e amministrazione per arrivare alla definizione del percorso alternativo (che potrebbe passare per più giri della San Fermo oppure un arrivo più “blando” in città con modifica in altre zone della provincia). Già negli passati erano state apportate modifiche, sempre a causa di strade chiuse per frane. Ad esempio nel 2018 era stato variato il percorso per l’impossibilità di transitare in Valfresca per uno smottamento avvenuto nei mesi precedenti (i corridori salirono da via Bixio per poi scendere verso il lungolago da via Bellinzona). Tornando a Civiglio nell’ultima relazione del geologo inviata a Palazzo Cernezzi e risalente alla fine di giugno veniva chiaramente specificato che «fino alla conclusione degli interventi volti alla mitigazione del rischio di frana, sia necessario operare con ragionevole prudenza, precludendo a mezzi e persone l’accesso al versante e alla strada sottostante».

Le fasi

E in un’ordinanza firmata dal sindaco il 25 giugno erano state scandite le fasi che dovrà seguire la proprietà per garantire il ripristino delle condizioni di sicurezza e la riapertura della strada oltre alla decisione, in base alle perizie, «di mantenere la chiusura al transito veicolare e pedonale della via per Civiglio nel tratto compreso tra via alla Grotta e piazzale V Alpini». Al privato venivano dati 45 giorni (in scadenza) per la presentazione della progettazione esecutiva «unitamente al cronoprogramma delle attività». Entro 90 giorni dalla notifica dell’ordinanza ci dovrà essere «l’avvio delle opere di messa in sicurezza definitiva del versante previo ottenimento delle autorizzazioni in materia paesaggistica, edilizia e forestale». Per concludere tutto il privato avrà a disposizione un massimo di 150 giorni e questo significa la fine di novembre.

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