
Cronaca / Como città
Martedì 22 Aprile 2025
Guzzetti, ex presidente di Fondazione Cariplo: «Ci esortò a lottare contro la povertà educativa»
Il ricordo L’ex presidente della Regione Lombardia e di Fondazione Cariplo: «Ha sempre detto che l’economia deve piegarsi ai bisogni dell’uomo»
Como
Parlando di papa Francesco, Giuseppe Guzzettilo annovera tra coloro che hanno fatto parte di una Chiesa «che capisce il nuovo mondo, che vuole rendersi credibile per onestà e trasparenza, che sente il bisogno di cambiarsi al proprio interno». Un bisogno cui Jorge Mario Bergoglio, per Guzzetti, è stato una risposta con la sua elezione nel 2013.
Il confronto a quattr’occhi
L’attenzione del Papa alla “cultura dello scarto” torna a più riprese nei ricordi dell’ex presidente della Regione Lombardia. Il primo di questi ci riporta a dieci anni fa, nel 2015, e al congresso nazionale di Acri (Associazione di fondazioni e di casse di risparmio): «Eravamo a Lucca - racconta Guzzetti - e qualche settimana prima l’Istat aveva pubblicato un documento in cui evidenziava che in Italia c’erano un milione e 300 mila bambini in povertà educativa. Tutti bambini che sarebbero presto andati a ingrossare le fila dei Neet, i giovani che non studiano e non lavorano». Un dato così sensibile che al termine del congresso si decise di approvare una mozione in cui si impegnava Acri, per il triennio successivo, a combattere la povertà educativa in tutta Italia.
«Il giorno dopo - riprende Guzzetti - era sabato e fui ricevuto dal Papa. Ebbi un colloquio a quattr’occhi con lui e quando gli raccontai di questa mozione sul suo viso comparve un’espressione fortissima e mi disse “Bravi, la povertà educativa va sconfitta”». La macchina del tempo quindi si sposta in avanti di qualche anno. Siamo nel 2017 e Guzzetti ha un altro incontro a tu per tu con il pontefice.
«Era la settimana della famiglia, a Milano, e alla fine della manifestazione le autorità avrebbero dovuto incontrare il Papa, ma ci fu un ritardo. Quando lui arrivò ci fu modo solo di salutarsi, all’ingresso di San Siro». Ci sono le foto che ricordano quel momento: Papa Francesco lancia a Guzzetti uno dei suoi sorrisi e gli stringe la mano. «“Guzzetti”, mi disse - riprende il racconto - “Ma lei è quello della povertà educativa?”. Si ricordava molto bene della nostra chiacchierata del 2015 e mi chiese come stesse andando. Gli raccontai che ogni anno Fondazione Cariplo si impegnava a mettere a disposizione 100 milioni di euro per combatterla e che su Milano eravamo stati molto attivi, con il progetto QB, Quanto basta, che mirava a togliere 29mila bambini dalla povertà educativa, e che va avanti ancora oggi, sostenuto dal sindaco Sala. Lui mi disse “Avanti, avanti! Bisogna sconfiggerla”».
Le conosceva bene Bergoglio, queste povertà, lui che era stato il primo Papa sudamericano e che in Argentina, la sua terra, aveva conosciuto da vicino l’indigenza tra i più piccoli. Ed era per questo che la sua voce si faceva sempre sentire al momento opportuno. Come l’ultimo episodio che Guzzetti sceglie di citare nel ricostruire il suo rapporto con il pontefice. «Nel 2016 il governo Renzi destinò un fondo da 75 milioni di euro di credito d’imposta per la lotta alla povertà educativa, poi confermato ma che nel bilancio del 2024 è sparito. Ho mobilitato molti politici per denunciare questa cosa - racconta Guzzetti - Poi ho anche scritto una lettera al Papa».
«Ha saputo svecchiare la Chiesa»
La risposta non è mancata. «Il segretario dello Stato Vaticano mi ha risposto dicendomi che sua Santità aveva molto apprezzato la mia lettera, che mi ricordava nelle sue preghiere e che avrebbe fatto di tutto per riportare l’attenzione su questo tema che riteneva prioritario». Da quella risposta e dalla sollecitazione politica messa in atto, Guzzetti racconta che sono stati recuperati quest’anno tre milioni di euro per quel fondo.
«La sua voce non era quella di uno che grida nel deserto - conclude l’ex presidente della Regione - A livello mondiale sapeva come indicare ai potenti la via giusta, non sempre lo hanno ascoltato ma lui ha continuato a denunciare le ingiustizia e gli sfruttamenti ovunque».
I meriti di papa Francesco, per Guzzetti, si potrebbe provare a riassumerli in due parole: «La sinodalità, perché questo grandissimo Papa ha saputo svecchiare la Chiesa e ricordare la sua dimensione comunitaria, la sua non era una Chiesa delle gerarchie»; e poi il concetto di economia al servizio dell’uomo «perché come ho ricordato in una mia lectio sul pensiero di Francesco Vito, che sotto alcuni punti di vista ha anticipato parte del pensiero di papa Francesco, l’economia deve piegarsi ai bisogni dell’uomo e non viceversa».
© RIPRODUZIONE RISERVATA