Accuse al volontario di Protezione civile: «Ha detto “nero di m...”». Il Comune nega

Como La testimonianza: «Ha insultato un uomo domenicano. In lacrime il figlio di 5 anni». Assessore e polizia locale indagano

Ci mette la faccia, o meglio nome e cognome, Liberato Aliberti. E lo fa per raccontare quello che non esita a definire «un grave episodio di razzismo». Punta il dito contro un volontario della Protezione civile colpevole, secondo la sua testimonianza, di aver insultato un giovane padre domenicano urlandogli “nero di m...”. Per contro dal Comune arriva una ricostruzione differente e la garanzia, da parte del comandante della polizia locale Vincenzo Aiello, che «al momento la denuncia non è suffragata da elementi di fatto».

La denuncia

Riannodiamo il filo dei racconti e delle testimonianze. E, soprattutto, riavvolgiamo la linea del tempo, tornando a sabato 13 luglio. Le acque del Lario hanno invaso una corsia del lungolago. I volontari della Protezione civile si davano il cambio, tra l’altro, per far convivere auto e pedoni con lo scopo di evitare che il traffico cittadino finisse nel caos.

Liberato Aliberti è a spasso con il figlio e la moglie e con degli amici: il compagno delle materne del figlio e i suoi genitori, tutti di origini domenicane. «Era tarda mattina - racconta - Io tenevo mio figlio per mano, così come l’altro papà con il suo. Arrivati di fronte al Monti attraversiamo: io passo con mio figlio, il mio amico viene fermato dal volontario. Mentre attendevo in piazza Cavour ho sentito quel volontario urlare: “nero di m..., sei un pezzo di m…” rivolto all’uomo. Appena sono stato raggiunto da lui e dal suo bimbo, che era in lacrime, ho chiesto cosa fosse successo e mi ha detto: “Questo signore si è messo davanti e ha iniziato a insultarmi”. A quel punto ho visto il volontario attraversare e venire verso di me, a di fronte alle mie rimostranze apostrofarmi: “napoletano di m... fatti i c... tuoi”. Ho chiamato anche il 112, ma dopo una mezz’oretta vedendo che nessuno arrivava ci siamo allontanati. È stato davvero spiacevole, anche perché credo che una persona che indossi una divisa che rappresenta le istituzioni non possa comportarsi così».

La difesa

Il giorno dopo la segnalazione arriva all’assessore alla Protezione civile, Michele Cappelletti: «Ovviamente se la cosa fosse così, sarebbe un episodio molto grave. Ma a noi risulta una ricostruzione molto differente». Il lunedì successivo lo stesso volontario si è presentato al comando della polizia locale: «Ha assicurato di non aver fatto nessun tipo di considerazioni razzista - spiega il comandante Aiello - Abbiamo anche sentito la vicecoordinatrice della Protezione civile, che era presente in piazza quella mattina, e che ha negato che le cose siano andate come raccontato». Stando alla versione offerta dal volontario, lui sarebbe intervenuto per fermare il bambino che stava attraversando mentre arrivavano le auto: «Non so se sia stato interpretato un tono perentorio come un’offesa» chiosa il comandante Aiello. Il quale però ci tiene anche a precisare: «Se dovessero emergere elementi di fatto sarà mia cura ovviamente intervenire, ma devono essere elementi concreti presentati con ufficialità».

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