«Ha mostrato a tutti la bellezza di Como». L’Abbondino a Pifferi

La cerimonia La massima onorificenza cittadina al grande fotografo e reporter comasco. «Questo per me è il premio più importante perché viene dalla città che mi ha costruito»

Como

«Il Comune di Como conferisce la civica benemerenza a Enzo Pifferi perché con i suoi occhi e il suo obiettivo ha saputo catturare istanti capaci di comunicare al mondo la bellezza e la varietà del territorio comasco e perché attraverso i suoi libri e il cospicuo patrimonio di immagini meticolosamente raccolte e custodite, ha restituito luoghi, volti e avvenimenti del passato a un eterno presente».

È la motivazione con la quale Palazzo Cernezzi ha conferito al fotografo e giornalista comasco, che ha girato e fatto reportage in tutto il mondo, ma non ha mai smesso di raccontare la “sua” Como, la massima onorificenza cittadina. Il presidente del consiglio comunale Fulvio Anzaldo, nell’introdurre la consegna della pergamena con la placca d’oro raffigurante Sant’Abbondio ha detto: «La fotografia, si sa, è molto più di una semplice riproduzione del reale: è un dialogo tra il tempo, la memoria e l’interpretazione. Ogni scatto è un frammento di realtà congelato. Attraverso l’obiettivo, il fotografo non si limita a documentare, ma sceglie, isola, e rielabora il mondo, trasformando l’oggettività in una visione personale. La fotografia è quindi uno specchio della nostra percezione: non cattura solo ciò che vediamo, ma anche ciò che sentiamo. Non è mai solo una finestra sul mondo, ma una finestra su noi stessi».

La carriera

Sempre Anzaldo ha ricordato la lunghissima carriera di Pifferi, che a giugno compirà 85 anni, partendo dagli inizi al quotidiano “L’Ordine”, passando per le sue avventure, i suoi viaggi, i suoi libri, il racconto lungo due anni del presidente della Repubblica Sandro Pertini visto da “dietro le quinte” fino ai tanti premi compresa la Grolla d’Oro per una “mancata comunicazione di grande civiltà” poiché rifiutò di vendere le foto scattate agli studenti protagonisti delle rivolte di piazza Tienanmen perché avrebbero consentito alle autorità cinesi il riconoscimento dei singoli.

Nominato cavaliere al merito della Repubblica a 35 anni e cavaliere ufficiale a 40 si è inoltre dedicato al recupero di archivi fotografici dismessi per conservare la memoria del territorio e, tra i suoi reportage più famosi, c’è quello (diventato un libro) della visita di Papa Wojtyla a Como nel 1996. Il sindaco Alessandro Rapinese ha descritto Pifferi come un «Abbondino d’oro con gambe, testa e ingegno» e come un «Abbondino d’oro ambulante».

Gli aneddoti

Pifferi, emozionato e orgoglioso del riconoscimento, nel raccontare con simpatia tanti aneddoti, ha detto di aver preso tanti premi «ma questo per me è il più importante perché è della città che mi ha costruito, dato la possibilità di lavorare ed essere apprezzato».

Durante la cerimonia, con l’esibizione della violinista Lia Paz Garrido, sono state mostrate numerose foto di Pifferi della Como che fu. L’ultimo scatto della mattinata è stato quello fatto dallo stesso Enzo Pifferi con il suo cellulare a tutto il pubblico presente ad applaudirlo.

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