Hai il foglio rosa? Mettiti comodo
Per la patente servono otto mesi

Esami di guida, la Motorizzazione comasca è la più lenta d’Italia - Lo dice una ricerca delle autoscuole: a Ragusa la pratica si chiude in 65 giorni

Como

Siamo la provincia più lenta d’Italia a rilasciare le patenti. A Como, una volta preso il foglio rosa, per sostenere l’esame di pratica ci vogliono più di otto mesi d’attesa.

Unasca, l’ente che rappresenta le scuole guida, a livello nazionale ha calcolato in tutti i capoluoghi quanto tempo serve per prendere la patente immaginando di non dover più fare nuovi fogli rosa. Nella classifica Como è il fanalino di coda, è l’ultima provincia lombarda con 8,35 mesi d’attesa per arrivare all’esame di guida e con soltanto l’11,98% di esami fatti ogni 100 richieste. Ben al di sotto quindi del fabbisogno necessario a smaltire le code.

A Cremona e a Lodi ci vogliono tre mesi, a Brescia, Mantova e a Pavia cinque. Ci si mette di meno al sud, a Ragusa sono 2,36 i mesi d’attesa che intercorrono tra il foglio rosa e l’esame di pratica, a Crotone 2,48. In centro Italia ci vogliono per esempio 2,76 mesi d’attesa a Terni, 2,96 a Perugia. Al nord a Vicenza bisogna aspettare di più, 6,04 mesi, ma mai tanto quanto a Como. I dati sono stati estratti dall’Unasca la scorsa settimana e raccontano un quadro di crescente difficoltà. Al momento nel Comasco ci sono 5.934 richieste attive per fare la patente, molte però resteranno a lungo inevase. Sicuramente i giovani impegnati attualmente nei corsi non potranno mettersi al volante prima del 2022.

Il problema, oltre al tempo che corre, è anche di natura economica perché le famiglie finiscono spesso per spendere più soldi. Molti certificati e fogli rosa sono in scadenza e devono essere rinnovati, la spesa sale di centinaia di euro.

L’attesa più lunga d’Italia alla motorizzazione di Como ha dei perché storici, cronici, ma più che le passate cattive gestioni a pesare è soprattutto la carenza di personale. L’arrivo del Covid, dei lockdown e dello smartworking non hanno certo aiutato. La nuova direzione subentrata a marzo sta lavorando per rimediare, sveltire le pratiche ed assumere nuovi funzionari. Al momento comunque le ragazze e i ragazzi comaschi compiuti i 18 anni prima di conquistare la patente fanno in tempo prima a festeggiare il diciannovesimo anno d’età.

Peraltro nelle statistiche di Unasca non viene calcolato il mese di agosto che da sempre vede un rallentamento se non una pausa degli esami e dei corsi per le consuete ferie.

«Ci sono pochi esaminatori, su 100 richieste a Como riusciamo a fare solo 12 esami pratici – commenta Stefano San Romé, presidente di Unasca Como – così invece di smaltire le attese la coda continua ad aumentare, le domande si accumulano. Ogni giorno tanti giovani bussano alle nostre porte per lamentarsi, vogliono fare la patente, ma devono aspettare all’incirca un anno. Non è purtroppo colpa nostra. Soltanto adesso a luglio iniziamo a gestire chi ha fatto l’esame di teoria alla fine del 2020. Gli scogli storici da superare per la motorizzazione sono ancora enormi, la nuova direzione promette impegno, ma i problemi legati al personale creano una grande sofferenza per tutto il territorio Comasco». Non solo ai nuovi maggiorenni, ma anche a lavoratori ed aziende.

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