A casa un chilo di hashish: impiegata del Sant’Anna arrestata per spaccio

L’indagine Addetta alle relazioni con il pubblico, 47 anni fermata dopo una serie di perquisizioni (anche in ufficio). Oggi il processo, rinviato, e la successiva scarcerazione

La polizia sospettava che oltre all’attività alla luce del sole, come dipendente del Sant’Anna impiegata come amministrativa all’Ufficio relazioni con il pubblico, quotidianamente a contatto con la gente, nascondesse anche un’altra vita meno trasparente e legale. Così, nella giornata di martedì, al termine di una minuziosa attività portata avanti sia dagli agenti del posto di polizia dell’ospedale sia dai colleghi delle volanti e della squadra Mobile della Questura, è scattata l’operazione che ha portato ad arrestare la dipendente del Sant’Anna, Stefania Cucurnia, 47 anni, residente a Prestino, cui viene contestata la detenzione a fini di spaccio di un ingente quantitativo di hashish, almeno un chilo.

Indagine e perquisizione

Gli agenti di polizia, passaggio dopo passaggio, hanno perquisito un po’ tutto partendo dalla sospettata stessa, passando poi alla sua auto, toccando infine anche l’ufficio in cui lavorava, la scrivania e i cassetti. All’interno dell’ospedale tuttavia nelle mani della polizia non è rimasto nulla. I controlli si sono quindi estesi all’abitazione e qui l’esito è stato diverso. Un primo importante quantitativo di hashish è stato trovato nascosto in un mobile del bagno, per poco meno di 300 grammi (294 per la precisione, suddivisi in tre panetti). Il resto, per un totale di 646 grammi, era invece nascosto in uno zaino tenuto in garage, appoggiato sugli scaffali. In totale, dunque, circa un chilo di sostanza stupefacente che è difficile credere che possa essere per uso esclusivamente personale e che è stato posto sotto sequestro.

La segnalazione dell’arresto è stata girata – nella serata di martedì – al pubblico ministero di turno Alessandra Bellù che ha disposto per ieri il processo per direttissima che è andato in scena in Tribunale. La donna è stata assistita dall’avvocato Simone Terraneo che, dopo un confronto con la pubblica accusa, ha scelto la via del patteggiamento che non è ancora stato ratificato dal giudice ma che dovrebbe aggirarsi attorno all’anno e 8 mesi con la sospensione della pena subordinata all’effettuazione di lavori di pubblica utilità ancora da individuare. Per definire meglio il tutto, comunque, l’udienza è stata rinviata a settembre e nel frattempo l’arrestata è tornata in libertà.

Tutto sotto sequestro

L’operazione della polizia – che è stata comunicata ieri direttamente dalla Questura – rientra nei servizi di contrasto alla recrudescenza del fenomeno dello spaccio di sostanze stupefacenti. Solo 24 ore prima sempre la squadra Mobile di Como aveva arrestato anche un uomo che spacciava – in questo caso cocaina – fuori dai locali pubblici di piazza Garibaldi e Cantù. Tornando invece alla dipendente dell’ospedale, da quanto è stato possibile apprendere era monitorata da qualche giorno, in seguito a sospetti investigativi legati a quanto avveniva fuori dall’orario di lavoro. E i riscontri sono stati puntualmente ottenuti, con l’intero stupefacente recuperato nell’abitazione di Prestino mentre in ospedale non è stato trovato nemmeno un grammo della stessa sostanza.

© RIPRODUZIONE RISERVATA