A San Siro o davanti alla tv: quei comaschi-interisti con il cuore diviso a metà, 21 anni dopo

Como Dal sindaco Rapinese all’ex sindaco Lucini ecco come si schierano i cittadini nerazzurri in vista del match con la squadra lariana

Una sfida nella sfida quella di questa sera a San Siro tra Inter e Como per tanti comaschi di fede nerazzurra. C’è chi, al di là della simpatia per la squadra della città al suo ritorno a San Siro, non ha dubbi sul fatto che l’Inter venga comunque prima e chi, al contrario, farà prevalere il “Semm Cumasch”. Di certo c’è che tra volti noti e tifosi comuni in molti si trasferiranno alla Scala del calcio per assistere in diretta al match dal sapore speciale.

Chi tiferà biancoblu

«Nel 2010 sono stato sia a Barcellona che a Madrid (per la finale di Champions vinta dell’Inter, ndr) – dice il sindaco Alessandro Rapinese, che sarà a San Siro – ma non ho dubbi e dal primo al novantasettesimo minuto solo forza Como». L’ex sindaco Mario Lucini, pure lui storico tifoso dell’Inter ma da sempre grandissimo appassionato del Como (una costante vederlo allo stadio, anche negli anni bui), racconta: «Quando c’è Como-Inter, tifo Como. Ho sempre fatto così, dal 3-0 del 1975-76 con Melgrati che curava il mio idolo Mazzola e che fece anche gol. Non sarò a San Siro, ma ci saranno mio figlio e mio nipote. Lui di sicuro tiferà Como, mio figlio sarà invece più combattuto. Ad ogni modo è una di quelle partite che, comunque vada, non sei deluso al 100%».

In curva ospiti al Meazza stasera ci sarà l’assessore regionale Alessandro Fermi (di fede juventina, però) ma anche l’assessore della giunta Rapinese Maurizio Ciabattoni, abbonato in curva al Sinigaglia. Presente anche la consigliera regionale Anna Dotti, quasi sempre al Sinigaglia con il figlio. Sugli spalti ci sarà l’immobiliarista Alessandro Colombo, di fede nerazzurra, ma che farà convintamente un’eccezione: «Sarò con mio cognato, Cavagnetto e altri giocatori del Como e tiferò Como senza se e senza ma».

Chi sceglie i nerazzurri

La squadra che si è scelta da bambino non si cambia. La pensa così il sottosegretario all’Interno Nicola Molteni, accanito fan nerazzurro (era a Madrid nel 2010 e anche due anni fa nella meno fortunata finale di Istanbul), che non sarà a Milano stasera, ma guarderà la partita in tv: «Sono contento che torni ad esserci Inter-Como – commenta - ed è bello vedere il Como alla Scala del calcio. Per chi tiferò? Inter tutta la vita. Ricordo ancora che ero andato a vederla alla fine degli anni Ottanta, campionato 1988-89 e che vincemmo 4-0». Non ha alcun dubbio nemmeno Luca Leoni, presidente degli Albergatori: «Non vado a vedere la partita questa volta, ma sono interista al 100% e quindi tiferò ovviamente Inter. In ogni caso il Como anche con l’arrivo di questi ospiti vip allo stadio è un ulteriore veicolo promozionale di tutto il lago. Ben venga il Como in serie A e anche che ci resti, ma domani sera (oggi, ndr) tifiamo Inter».

Michele Di Turi, presidente dell’Inter club Appiano Gentile, il più grande di tutta la provincia di Como con i suoi 510 soci, è abbonato a San Siro dal 1978: «È una partita da non sottovalutare, vista la reazione del Como con la Roma nei minuti finali. Sembra quasi un derby, ho naturalmente simpatia per il Como, ma solo forza Inter». Un “quasi” derby che a San Siro ha visto l’ultima volta nel 2002-2003 e che finì 4 a 0 per i nerazzurri: «Doppietta di Vieri – recita – e poi Batistuta e Di Biagio».

Solo Inter per l’assessore comunale Alberto Fontana: «Sono interista da sempre ed è chiaro che se le due squadre non giocano contro tifo per tutte e due. Ma quando c’è lo scontro diretto da vero interista tifo Inter».

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