Il gestore lascia, l’hospice San Martino a rischio. Interviene anche la Regione: «La struttura non chiuderà»

Como Per il Consorzio milanese Asp, il servizio al San Martino non è più economicamente sostenibile. C’è anche un problema di personale: «Mancano medici e infermieri». L’associazione Accanto: «Subito soluzioni»

L’Hospice San Martino è a rischio chiusura: per i gestori il servizio non è economicamente sostenibile.

Già a gennaio l’hospice aveva lanciato un appello, colpa delle tariffe troppo basse riconosciute dal sistema sanitario le attività erano in rosso e quindi in serio pericolo. Non bastasse da mesi nel centro da sempre dedicato al fine vita mancano operatori sanitari, infermieri e anche medici.

«Le abbiamo provate tutte, ma andiamo verso la chiusura – spiega il direttore Cristian Belloli –. Carenze di personale, sostenibilità economica, tutti gli hospice italiani sono in crisi, noi pure così il nostro consorzio ha deciso di fare un passo indietro e recedere l’appalto. I nostri appelli sono caduti nel vuoto. Eppure questa città e i comaschi tutti dovrebbero difendere e rilanciare un servizio che offre a tutti umanità. È un aiuto prezioso nei momenti più dolorosi a cui non dovremmo rinunciare». Senza i dieci posti letto nel San Martino per il fine vita in provincia restano i 15 posti letto del Mantello a Mariano Comense e i dieci posti letto a Erba della Ca’ Prina. Ben sotto il numero di letti che servirebbero per rispondere alla popolazione residente.

Fine dell’appalto prevista per il 2027

La struttura dell’hospice è comunque di proprietà dell’Asst Lariana, la gestione da 15 anni tra bandi e rinnovi è affidata al Consorzio Asp che fa capo alla cooperativa sanitaria milanese Paxme. L’ultimo appalto è in scade nel 2027.

«Confermo, siamo arrivati a questa decisione dopo prolungati e ripetuti problemi gestionali – spiega il direttore sanitario di Paxme Jacopo Tagliabue –. Questioni legate alle tariffe non remunerative e alle carenze di personale, medici compresi. Abbiamo informato le istituzioni e in particolare abbiamo incontrato i referenti dell’Asst Lariana e dell’Ats Insubria. I tempi non sono stati stabiliti, ma sarà una passaggio da fare relativamente a breve».

Il 29 giugno hospice aperto ai cittadini

Settimane, un mese, ma non a lungo. Il 29 giugno alle 16 l’hospice aprirà le sue porte per chiamare a raccolta la cittadinanza, l’intento è mostrare ai comaschi quanto è importante dare garanzie ad un servizio simile. L’Ats Insubria e l’Asst Lariana sono infatti al lavoro per cercare di dare continuità all’hospice.

«È una situazione di difficoltà nota e comune a tutti gli hospice – commenta Gisella Introzzi, presidente dell’associazione Accanto Amici dell’Hospice San Martino –. Questa settimana abbiamo un incontro con l’ente gestore per ascoltare le loro ragioni. Gli interlocutori restano comunque gli enti sanitari del territorio, affinché vengano trovate delle soluzioni alternative, sperando di poter dare in qualche modo continuità alle cure palliative. Noi faremo come sempre di tutto perché l’hospice continui ad esistere e continui ad esistere lì, nel San Martino. Non stiamo parlando di un semplice trattamento sanitario, ma di un passaggio doloroso e umano della nostra esistenza. Quella struttura è capace di offrire testimonianze di grande valore. Un valore che la città non deve perdere».

- Per saperne di più su cosa sono e come funzionano le cure palliative leggi: “Cure palliative, un modello globale: al centro la qualità della vita”

Asst e Ats: «La priorità è garantire continuità».

Con una nota congiunta l’Ats Insubria e l’Asst Lariana si dicono già al lavoro per presidiare le criticità segnalate dal gestore del servizio dell’Hospice San Martino di Como. L’agenzia e l’azienda stanno collaborando per assicurarsi che tutti i servizi, le cure e l’assistenza previsti siano forniti ai pazienti senza alcuna interruzione. «La nostra priorità sono i pazienti, pertanto, rassicuriamo i cittadini che sono al vaglio le misure necessarie per assicurare il servizio», dichiarano i direttori generali dell’Ats Insubria Salvatore Gioia e dell’Asst Lariana Luca Stucchi. «L’Asst Lariana ha comunicato ad Ats Insubria la disponibilità alla ripresa dell’immobile e alla relativa gestione del servizio nonché, con le procedure adeguate, a prendere in carico il personale», precisa ancora il direttore Stucchi. Quindi l’Asst Lariana intende occuparsi direttamente dell’hospice.

Il nodo principale è legato ai tempi, il consorzio che gestisce l’hospice intende recedere a breve, l’arco temporale non è stato definito, ma non andranno avanti per molto. Il 29 giugno si terrà nel San Martino una giornata chiamando a raccolta la cittadinanza per salvare il servizio. Sul punto però l’Asst come l’Ats sono orientate a fare di tutto per dare continuità al servizio. C’è poi da risolvere la carenza cronica di personale, da parecchi mesi l’hospice fatica, come del resto molte strutture sanitarie, a trovare operatori, infermieri e medici. Quanto alla questione economica secondo gli attuali gestori le tariffe riconosciute per ogni posto letto sono più basse rispetto ai costi da sostenere, quindi queste realtà necessitano di contributi privati, donazioni, volontariato. Infine l’appalto che è stato rinnovato nel 2022 e che scade nel 2027 ed ha dei termini da rispettare. Dunque potrebbe crearsi sul punto un confronto tra il gestore uscente e i nostri enti sanitari.

E anche Regione rassicura: «La struttura non chiuderà»

«L’Hospice di Como non chiuderà» la rassicurazione arriva dall’assessore regionale al Welfare della Regione Lombardia, Guido Bertolaso, al convegno sulle cure palliative organizzato da Uneba Lombardia e dall’associazione Vidas.

«Si è parlato in questi giorni di uno ’stop dell’attività’ di questa realtà a giugno e del rischio che una parte importante del territorio potesse quindi ritrovarsi completamente priva della componente di cure palliative. Questo non succederà: ho parlato con i colleghi interessati alla vicenda e posso assicurare che ’è tutto sotto controllo’, ASST Lariana e ATS Insubria hanno già in gestione il problema e trovato una soluzione che prevede la presa in carico diretta della struttura da parte di ASST Lariana».

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