«I letti Covid? Scaricati di notte dai Tir. Oggi il vecchio ospedale è un magazzino»

Il caso Carrano, all’epoca responsabile del distretto: «Ci dissero di non preoccuparci e basta». E sulla situazione dell’ex Sant’Anna: «Gran quantità di materiale stipato ovunque, da buttare»

Buona parte del vecchio Sant’Anna ha bisogno di una grande bonifica, i letti non a norma arrivati all’inizio del 2022 non sono il principale dei problemi.

Chi tre anni fa lavorava in via Napoleona ricorda e bene la vicenda dei circa 300 letti da ospedale trasportati per conto di Areu e della Regione in tutta fretta. Da allora però ha pubblicamente sollevato il tema, nessuno sembra essersi troppo lamentato del fatto.

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Altri letti in chirurgia

«Eravamo ancora in epoca Covid – racconta Giuseppe Carrano, oggi sindaco di Moltrasio e fino all’anno scorso responsabile del distretto sanitario di Como che ha appunto sede all’ex Sant’Anna –, quell’operazione era stata portata a termine in fretta e furia, nonostante io praticamente vivessi in via Napoleona, ero stato messo al corrente a giochi fatti. I letti erano arrivati con dei tir di notte, in un fine settimana. Ci avevano detto che dovevano “posteggiarli” nella vecchia pediatria fino al termine di un contenzioso e che non dovevamo preoccuparci di nulla, punto».

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Molti medici e operatori di via Napoleona, pur con le bocche cucite, erano però rimasti allibiti. «Ma quei letti non erano il nostro principale problema – racconta ancora Carrano –. Intanto perché si pensava che fosse una scelta soltanto transitoria, che una volta chiuso il contenzioso potessero venire spostati o utilizzati. E poi perché al vecchio Sant’Anna c’è una gran quantità di altri materiali stipati in giro. Cose vecchie, da rottamare, da dismettere, era ed è necessario fare una faticosa operazione di pulizia. Nella vecchia chirurgia per esempio ci sono altrettanti letti ancora dell’ex ospedale ormai desueti». Se ne contano circa 250, qualcuno è sistemato anche nella vecchia neonatologia. Ci sono tanti edifici in via Napoleona che andrebbero demoliti, una parte doveva essere alienata. Il futuro dell’area è congelato da anni.

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«Abbiamo smaltito i sotterranei della vecchia radioterapia – dice ancora Carrano – c’erano rifiuti, carta, tanti macchinari arrugginiti, abbiamo fatto spazio nell’edificio dove a breve sorgerà il nuovo ospedale di comunità». Venti posti letto per i fragili dal lato di via Teresa Rimoldi.

In attesa di risposte

C’è comunque un po’ di imbarazzo nel commentare la notizia dei letti non a norma pagati mezzo milione di euro accatastati in via Napoleona per conto della Regione. Un caso su cui ora l’assessorato al Welfare regionale promette di far chiarezza pubblicando gli elenchi di tutte le strumentazioni Covid dismesse durante la pandemia. «Io ero al Sant’Anna nuovo impegnato a salvare vite – dice Matteo Soccio, ex direttore sanitario dell’Asst Lariana –, non mi ero occupato della questione, era un fatto più amministrativo, non ho nemmeno visto fisicamente i letti perché una volta arrivati li hanno subito chiusi dentro a quell’edificio». L’ex direttore amministrativo Andrea Pellegrini, ora nominato a Lodi, ricorda bene i fatti, conferma che la spedizione era stata fatta all’inizio del 2022 per conto di Areu e Regione, chiedendo all’Asst Lariana soltanto di conservare i materiali. Non intende però commentare una questione per la quale rimanda alla Regione.

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