Cronaca / Como città
Mercoledì 05 Febbraio 2025
«I letti dimenticati? Non sono a norma. Li daremo agli ucraini»
Regione Bertolaso risponde alla richiesta di chiarimenti sugli arredi ospedalieri abbandonati all’ex Sant’Anna. «Abbiamo chiesto indietro i soldi, ma non ce li ridanno»
I letti indiani ammassati all’ex Sant’Anna dovevano tornare al mittente, ora però Guido Bertolaso propone di spedirli in Ucraina. Ieri mattina l’assessore regionale al Welfare ha risposto in consiglio sul caso del materiale stipato da anni nella vecchia pediatria di via Napoleona.
La ricostruzione
«Si tratta di un contratto, un ordine di acquisto che Aria ha emesso il 21 marzo 2020 – ha spiegato l’assessore – per acquistare 200 letti da ospedale per l’emergenza sanitaria. Letti che non avevano a che fare con il centro allestito in fiera. Arrivati tra maggio e giugno 2020, Aria, unica responsabile e committente, riscontrò che non erano conformi alle normative europee. Quindi scrisse alla ditta indiana dicendo che dovevano venire a riprenderseli, sempre Aria ha poi denunciato l’azienda. Una sentenza del tribunale di Milano del novembre 2023 ha dato ragione ad Aria, ha risolto il contratto con Surgimill e ha disposto la restituzione delle somme. Siamo in attesa che queste somme vengano restituite, ma non è facile perché questa ditta non è di Varese o di Saronno, quindi di fatto siamo custodi di letti che non appartengono alla Lombardia». Aria è la società regionale che gestisce gli acquisti. L’interrogazione sul caso dei letti ammassati in via Napoleona è stata presentata dal consigliere del Pd Angelo Orsenigo a seguito degli articoli e delle foto pubblicate da La Provincia. L’assessore in aula non ha fornito cifre. Dalla sentenza ad oggi è passato più di un anno.
«Tuttavia – ha detto ancora Bertolaso – ricevuta dall’Ucraina una richiesta per la guerra di oltre 200 letti, che possono anche esulare dalla conformità delle certificazioni europee, sentiamo gli indiani e facciamola finita con questa vicenda ridicola. Anche se non sono a norma potrebbero servire all’ospedale di Zaporizhzhia, come ci hanno indicato. Questo abbiamo pensato: così la smettiamo con le foto dei letti giacenti a Como». Infine Bertolaso ha detto che i veri sprechi non sono questi, ma quelli fatti a livello nazionale durante la gestione Covid ai tempi del commissario Domenico Arcuri. Reo a suo parere di aver acquistato 25 macchine per produrre mascherine, attrezzature costate 25 milioni che sarebbero da anni ferme all’ospedale di Gallarate «e che adesso non vuole più nessuno». Orsenigo, insoddisfatto della risposta, ha promesso una interrogazione per ricevere maggiori dettagli.
Verso Gallarate?
La stessa Regione sulla vicenda dei letti aveva fornito a “La Provincia” il 24 gennaio una versione diversa. L’assessorato al Welfare aveva fatto sapere che «presso l’ex ospedale di Como sono conservati letti acquisti durante l’emergenza Covid per l’allestimento dell’ospedale in Fiera, si tratta di un lotto contestato a un fornitore estero per non conformità per cui è in corso una procedura legale internazionale». Parte del materiale usato, spiegava sempre Regione, è già stato inviato ad altri ospedali, «il rimanente sarà destinato all’hub delle emergenze di Gallarate».
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