
Cronaca / Como città
Martedì 15 Aprile 2025
I letti “fuorilegge” ancora al Sant’Anna: promesse disattese
Via Napoleona I presidi sempre parcheggiati in reparto - Comprati a inizio Covid non rispettavano le normative - La Regione: «Avviate le procedure per la donazione»
Como
I letti d’ospedale acquistati a inizio pandemia sono ancora stipati in via Napoleona, ma c’è un primo passo verso la donazione.
A fine gennaio era emersa la notizia degli oltre 300 letti fermi da almeno tre anni dentro al vecchio Sant’Anna, accatastati nei corridoi e nelle stanze dell’ex pediatria e neonatologia in cartoni e imballaggi di fortuna. Comprati da Aria, la società per le infrastrutture lombarde, per conto della Regione nella primavera del 2020 erano risultati non a norma, erano forniture in arrivo in particolare dall’India e dalla Turchia per circa mezzo milione di euro. All’inizio del 2022, senza comunicazioni formali, erano stati tutti depositati all’ex Sant’Anna.
Una volta pubblicate a febbraio le foto degli scatoloni con i letti abbandonati l’assessore al Welfare Guido Bertolaso aveva annunciato l’intenzione di regalarli all’Ucraina. Nello stesso contesto l’assessorato aveva promesso la pronta pubblicazione di un lungo elenco di strumentazioni acquistate anche dallo Stato all’inizio del Covid, beni rimasti fermi in tanti presidi ospedalieri della Lombardia.
I letti per ora sono ancora in via Napoleona, quanto all’elenco promesso non è mai stato dato alle stampe. Ora però dalla Regione fanno sapere che «è stata effettuata comunicazione da parte di Aria al fornitore per esercitare il diritto al pagamento o a trattenere i beni, scaduti i termini per la risposta del fornitore, a fine marzo, sono state avviate le procedure di donazione».
Le modalità della cessione sono quelle previste per il riuso non lucrativo dei beni dismessi da strutture sanitarie, per fini umanitari in Italia e all’estero, procedure pubbliche a cui è possibile presentare domanda. Non a caso dopo gli articoli è stato effettuato un sopralluogo da parte della Regione per avere maggiore contezza dei letti accatastati, sono state anche sostituite le serrature dei locali dell’ex pediatria.
La scelta di regalare i letti, magari ad un paese straniero in guerra, non era considerata dai vertici della Regione semplice e nemmeno immediata. Tanto più se in passato sul caso si è espresso appunto il tribunale regionale, sulla base di una vertenza aperta un anno dopo l’acquisto. I giudici ormai nel novembre del 2023 hanno in parte dato ragione alla Regione stabilendo che i letti del fornitore indiano mancavano di certificazioni, spine idonee, marchi comunitari e che insomma non erano utilizzabili in corsia. La restituzione delle somme o dei materiali ha richiesto questo nuovo passaggio, per una vicenda che ha comunque avuto inizio cinque anni fa. Restano in ultimo da chiarire alcuni aspetti. La Regione non ha nemmeno mai specificato se i letti in questione a inizio Covid siano stati mai usati e dove.
Inizialmente peraltro l’assessorato aveva parlato di 150 letti, quando i lotti accatastati contano oltre 300 letti, dalla Regione inoltre avevano riferito che la strumentazione serviva all’ospedale allestito a Milano Fiera, salvo poi correggersi. Sulle domande ancora aperte il gruppo regionale del Pd ha presentato una interrogazione (i termini per la risposta scritta sono scaduti) alla quale seguirà se ci sono gli estremi un esposto alla Corte dei Conti. Resta anche da capire perché portare tutto questo materiale proprio al vecchio Sant’Anna, un luogo in parte abbandonato che invece di essere rilanciato è di fatto usato come deposito.
© RIPRODUZIONE RISERVATA