I migranti tornano a Como?
Il sindaco: abbiamo già dato

Il ministro dell’Interno vuole riaffidare l’accoglienza ai Comuni. Landriscina: «Preoccupato». La Lega: «Vergogna, scendiamo in piazza»

Il tema immigrazione scalda la politica, anche a Como, e fa dire al sindaco Mario Landriscina di essere «molto preoccupato», mentre la Lega annuncia già manifestazioni.

L’annuncio del ministro

A scatenare gli animi l’annuncio del ministro dell’Interno Luciana Lamorgese che ha dichiarato di voler intervenire sul decreto immigrazione: «Abbiamo modificato il sistema di accoglienza prevedendo che anche i richiedenti asilo entrino in un circuito di accoglienza identico a chi è sottoposto a protezione internazionale». E ancora: «Adesso aspettiamo il parere dell’Anci per il sistema di accoglienza che viene un modificato. Parliamo dei centri di accoglienza che dovranno essere gestiti dai comuni, quelli che erano gli Sprar. Spero di mandarlo a Palazzo Chigi prima di ferragosto, poi vedremo l’iter, se ne parlerà a settembre».

Parole che stanno mettendo in allarme Palazzo Cernezzi. «Sono molto preoccupato - ha detto il sindaco Mario Landriscina - e al momento non abbiamo ricevuto alcun tipo di comunicazione, ma ovviamente mi riservo di leggere le specifiche quando ci saranno. Devono dire però che questa città ha già avuto importanti ricadute,vista la sua collocazione e vicinanza al confine».

E teme un ulteriore peggioramento della situazione in città. «Silenziosamente stiamo lavorando, anche se spesso è stato giudicato a mio avviso in modo inopportuno non proficuo, sul tema della marginalità e per mettere fine alle difficoltà delle persone senza fissa dimora. Quelle in regola, se lo vogliono, hanno tutte la possibilità di avere ospitalità in strutture».

E ancora: «Adesso si metteranno in moto meccanismi che porteranno a ulteriori situazioni delicate. Speriamo di non essere lasciati soli».

Sulle barricate il parlamentare della Lega Nicola Molteni, già sottosegretario all’Interno durante il primo governo Conte e con Matteo Salvini numero uno al Viminale. «Il sistema dell’accoglienza diffusa in capo ai Comuni - tuona - sarà una bomba sociale e sanitaria drammatica e folle. Quadruplicati gli sbarchi rispetto a un anno fa, azzerati i rimpatri, si aumentano i costi dell’accoglienza e si riaprono i centri che con Salvini al governo avevamo chiuso». Tra questi c’è anche la struttura di via Regina, nata dopo gli sbarchi a raffica e le decine di migranti accampati fuori dalla stazione nel 2016 e chiusa nell’autunno del 2018.

Il Carroccio sulle barricate

Molteni aggiunge: «Una politica del Governo fallimentare e irresponsabile orienta a scaricare sui territori nuova immigrazione alimentando un business che noi avevamo smantellato. Se solo arrivasse un clandestino in più in provincia di Como siamo pronti a scendere in piazza accanto ai cittadini e sindaci. Quello annunciato dal ministro Lamorgese e un vero e proprio decreto clandestini. Vergognoso». n 
G. Ron.

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