I misteri dell’infinito e la sfida della scienza: «Credere nella ricerca»

I convegno I maggiori esperti di fisica sperimentale all’incontro che ha aperto “The code of the universe”. La mostra sarà in piazza Verdi fino al 30 settembre

Un evento prestigioso, con ospiti di caratura internazionale, si è svolto, l’altra sera, nella Sala Scacchi della Camera di Commercio Como Lecco.

In occasione dell’inaugurazione della mostra “The code of the universe”, ovvero “Il codice dell’universo”, visitabile, fino al 30 settembre, in piazza Verdi, gli organizzatori - la Fondazione Volta di Como e l’Università degli Studi dell’Insubria - hanno organizzato un incontro con alcuni dei fisici sperimentali (tutti italiani) più importanti del mondo e attivi in quel faro della ricerca mondiale che è il Cern di Ginevra.

Il bosone di Higgs

Si trattava di Daniela Bortoletto, professore a Oxford, responsabile della sezione di Particle Physics e esperta delle tecnologie al silicio; Guido Tonelli, responsabile nel 2010-2011 di una delle collaborazioni che hanno scoperto il bosone di Higgs, professore ordinario a Pisa, scrittore di successo e divulgatore; Sergio Bertolucci, direttore scientifico del Cern dal 2009 al 2015, professore ordinario a Bologna e esperto di trasferimento tecnologico; Speranza Falciano, vice presidente dell’Istituto Nazionale di Fisica Nucleare nel 2013, professore ordinario al Gran Sasso Institute; Jacopo Givoletti, Imprenditore High Tech, Caen Spa. Insomma, il gotha della ricerca sperimentale si è radunato a Como, grazie anche alla cura dei docenti dell’Insubria Michela Prest e Massimo Caccia, quest’ultimo anche in veste di brillante moderatore. L’evento ha attirato un folto pubblico, tra cui molti giovani, che ha riempito la sala.

A portare il saluto di Como è stato Marco Galimberti, presidente della Camera di Commercio Como Lecco. «Siamo molto orgogliosi di ospitare questa serata e figure illustri della ricerca – ha affermato – anche perché la Camera di Commercio cerca sempre di più di aprirsi». Tra le autorità era presente il sindaco di Como, Alessandro Rapinese, ma anche la senatrice Erica Rivolta, il consigliere della Fondazione Cariplo Enrico Lironi, e Fulvio Anzaldo, presidente del Consiglio comunale. Erano presenti anche Angelo Porro, presidente della Fondazione Comasca, Paolo De Santis, il notaio Massimo Caspani, Sergio Gaddi, Filippo Arcioni, presidente di Villa Erba, e Michele Canepa.

Non solo asceti

Un parterre di tutto rilievo che testimonia l’importanza dell’evento. I relatori hanno parlato, con entusiasmo, del proprio lavoro, ovvero la cosiddetta ricerca pura o sperimentale, che vuole esplorare l’universo, la sua struttura e l’evoluzione.

Un campo solo apparentemente scevro da ricadute pragmatiche nella nostra vita di tutti i giorni, come gli esperti hanno dimostrato, attraverso molti esempi. Se Guido Tonelli ha descritto, in modo semiserio, i fisici sperimentali quasi come scienziati “asceti” e votati al sacrificio (salvo poi scoprire il Bosone di Higgs, la cosiddetta Particella di Dio), le testimonianze successive hanno mostrato come la ricerca sperimentale possa poi sfociare in ricerche “pragmatiche”, dense di conseguenze per tutti noi. Basti pensare alla ricerca che al Cern ha portato alla nascita della rete che ormai è indispensabile in moltissimi aspetti della nostra esistenza. La serata comasca è stata anche importante per lanciare un messaggio ai giovani, affinché si dedichino allo studio delle scienze e della fisica, per cogliere quell’emozione che questi esploratori della conoscenza hanno dimostrato. Un richiamo è andato anche alle istituzioni del nostro Paese, perché aiutino maggiormente la ricerca, eliminando soprattutto i cavilli burocratici che la ostacolano. Ora resta la possibilità di visitare la mostra in piazza Verdi a Como, fruibile anche la sera, grazie ai pannelli luminosi che creano anche un effetto suggestivo

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