Parapetti provvisori posizionati sul lungolago ormai da 15 mesi e quasi da buttare

Como Piegati e danneggiati forse dai vandali ma più probabilmente dai turisti che vi si appoggiano. Ancora lungo l’iter per quelli definitivi

Piegati e in parte divelti, i parapetti provvisori del lungolago non se la passano affatto bene. Nel tratto della passeggiata che si snoda dalla biglietteria della Navigazione fino al molo di Sant’Agostino, passando davanti alla darsena, si contano una dozzina di protezioni deformate. Una possibile causa è presto indovinata osservando i turisti che si soffermano proprio di fronte alle barriere, per ammirare il paesaggio.

Mentre mamma e papà scrutano la fila di turisti in coda alla biglietteria della Navigazione, per esempio, una bimba francese appoggia il piedino sulla base della barriera e si sporge verso il lago per ammirarne la superficie luccicante sotto il sole. Un gesto innocuo ma ripetuto chissà quante volte e chissà da quante persone che potrebbe aver finito per incurvare e deformare tanto la sbarra inferiore quanto quella superiore di dodici sezioni della barriera protettiva voluta dal sindaco Alessandro Rapinese per rendere più sicura la passeggiata sul lungolago che, in attesa dei parapetti definitivi, sarebbe altrimenti stata inaugurata lo scorso 7 aprile senza alcuna protezione.

Dodici le sbarre deformate

Allora sul nostro sito laprovinciadicomo.it avevamo lanciato un sondaggio relativo all’assetto del futuro lungolago cui avevano risposto 1500 persone: il 59% dei lettori si era detto favorevole al posizionamento di una copia dei parapetti originali, quelli risalenti al 1899 e caratterizzati dagli iconici timoni. Gli originali - lo ha dichiarato il sindaco a giugno - saranno utilizzati per arricchire e valorizzare altre aree della città, vista l’impossibilità di posizionarli sul lungolago, sia per esigenze quantitative che nel rispetto delle normative (sono infatti più bassi di 10 centimetri rispetto a quanto stabilito). Il 22% dei lettori invece si era detto favorevole a lasciare la passeggiata senza barriere, mentre il 18% aveva espresso il desiderio di avere barriere in vetro. L’opzione scelta dalla Regione era stata quella attualmente visibile: barriere in metallo, non fissate alla passeggiata per evitare perforazioni.

Sono passati però 15 mesi dalla posa delle transenne provvisorie, arrivate da Venezia, e i segni del tempo iniziano a mostrarsi. In particolare, un tratto della barriera si presenta a residenti e turisti con la sbarra superiore completamente divelta da un lato che pende verso il lago e la rete protettiva piegata per metà, sempre in direzione dell’acqua, senza che eventuali estremità in metallo mettano in pericolo i passanti. L’ipotesi dell’usura da parte di turisti affascinati dal paesaggio e abituati ad appoggiarsi alle sbarre, anche di spalle per scattarsi un selfie, non è l’unica percorribile. Impossibile infatti escludere a priori un atto vandalico, rispetto al quale però, per il momento, non risultano evidenze.

I parapetti definitivi

Mentre i parapetti provvisori vanno incontro quindi a progressivo deterioramento, si attende per la soluzione definitiva, il cui progetto è stato fissato in accordo con la Soprintendenza. A metà giugno l’assessore regionale agli Enti locali, Massimo Sertori, aveva dichiarato che i parapetti definitivi «saranno in acciaio e con un modello adeguato alla normativa» e che sarebbe stata «necessaria una mini conferenza dei servizi per stabilirne i colori e le caratteristiche finali». Alla progettazione definitiva, ancora in corso, seguirà dunque la gara d’appalto, quindi la realizzazione e l’installazione. I parapetti provvisori, insomma, dovranno tenere duro ancora qualche mese.

© RIPRODUZIONE RISERVATA