I primi arrivi dall’estero
«Alle spalle le paure,
qui il relax e la bellezza»

Da tutta Europa riparte il flusso di ospiti negli alberghi lariani. «Accoglienza super»

Primi arrivi di turisti stranieri negli alberghi del Lario. Sono soprattutto coppie, ma anche famiglie con bambini in visita, provenienti dai paesi europei in coincidenza con la riapertura delle frontiere interne all’Ue. Qualcuno ha scelto il lago di Como come prima tappa di un giro nel Bel Paese, qualcun altro ha approfittato dei prezzi vantaggiosi dei biglietti aerei per un week end romantico sulle sponde manzoniane.

«Da mesi seguo come ricercatore la curva del contagio in Italia, quando ha toccato il livello più basso ho deciso di partire» spiega Patrick Edgar, specialista in Fisica Medica a Berlino. Con la compagna Ewa, architetto di origine polacca, è partito in auto per ripercorrere le tappe del Grand Tour come gli aristocratici viaggiatori del Settecento.

«È un regalo che volevamo farci da tempo - svela la coppia mentre fa colazione sulla terrazza dell’Hotel Villa Flori- Ci è sembrata un’occasione irripetibile per visitare città e luoghi d’arte ancora poco affollati. Non avevamo mai visto Como, un vero e proprio angolo di paradiso per la pace e la tranquillità, con un panorama unico al mondo».

Entusiasti di godersi qualche giorno di vacanza sempre a Villa Flori anche Fedor Savchenko, designer ucraino, in compagnia della moglie Tatiana, ex modella, e della piccola Elisabetta.

«Dovevamo venire a Milano per lavoro e quindi abbiamo approfittato per goderci un po’ di sole e relax sul lago. Il personale con la mascherina e le altre misure di prevenzione adottate dall’hotel ci fanno sentire molto sicuri e protetti. Al primo impatto siamo rimasti un po’ stupiti, perché a Parigi, dove viviamo, non è stato percepito come da voi il pericolo del coronavirus. Apprezziamo quindi molto gli sforzi messi in campo per tranquillizzare i turisti. Al resto pensa la natura, così bella: è come se all’improvviso fossimo finiti nell’Olimpo, la dimora degli dei».

«Lake Como is a great and safe holiday destination» dice Sole Michelin proveniente da Londra. Con il compagno ha preso un volo dalla capitale britannica. Motivo del viaggio? Raggiungere una località turistica di grande richiamo una cartolina da mostrare agli amici.

È dispiaciuto di aver poco tempo da spendere all’Hilton con la famiglia Andrey Tikhonov di San Pietroburgo. «Abbiamo lasciato la Russia a dicembre per motivi di lavoro. Como è una base ideale per la prossimità a Milano dove dobbiamo spostarci per business».

«Il lago di Como è il mio luogo del cuore- dichiara il francese Jacques Christophe- Non vedevo l’ora di venirci. Ho preferito l’auto ad altri mezzi, qui non provo nessun disagio o timore per la pandemia».

Di nuovo sul Lario, spinto dai bei ricordi, anche l’inglese Bijan Burnard. Ha affrontato le lunghe ore alla guida della sua vettura con un paio di amici.

Non ha avuto invece timore di imbarcarsi su un aereo la famiglia Swart, con uno dei primi voli Amsterdam-Milano.

«Amiamo il Bel Paese, il calore della gente, il cibo. Perché subito sul lago di Como? Era in cima alla nostra “bucket list” ossia alle cose da fare prima o poi nella vita».n 
Serena Brivio

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