Gli ultimi nati del 2024 e i primi del 2025. E al Sant’Anna 90 nascite in più rispetto all’anno scorso

Sanità Si chiamano Adam, Matteo e Natasha e hanno visto la luce il 1 gennaio del 2025 tra gli ospedali Sant’Anna e Valduce. A loro hanno passato il testimone Leonardo e Gavril, nati il 31. In crescita il numero totale dei nascituri a San Fermo rispetto al 2023

Si chiamano Adam, Matteo e Natasha i primi comaschi nati nel nuovo anno. Adam e Matteo hanno visto la luce a San Fermo, all’ospedale Sant’Anna di Como, e risiedono rispettivamente a Solbiate con Cagno e Cantù, Natasha invece è venuta al mondo in città, all’ospedale Valduce di Como, questa mattina, i suoi genitori sono domiciliati in Centro Valle Intelvi ma sono in attesa di trasferirsi in una nuova casa.

Tre nuovi nati nel primo giorno dell’anno

Tre bimbi e tre storie per aprire il nuovo anno con il sorriso sulle labbra. Adam, 3260 grammi, è figlio di Tatiana e Gheorghe, Matteo invece è figlio di Kaily e Gilberto ed è il secondo figlio più piccolo della coppia. Natasha invece è la terza figlia di Lara Gabriela e Kristian Piotr D’Angelo, nato in Polonia da genitori siciliani: la famiglia si trova sul territorio Comasco dopo che il padre ha trovato lavoro qui, insieme ai fratellini di Natasha di otto e due anni.

Ma questo primo giorno del 2025 è un’ottima occasione anche per dare il benvenuto agli ultimi nati del 2024: Leonardo, nato alle 22.43 della notte di Capodanno, è stato l’ultimo dell’ospedale Sant’Anna, in una giornata, quella del 31 dicembre che ha visto la nascita di altri dieci piccoli; al Valduce invece l’ultimo benvenuto del 2024 è stato dato alle 21.32 a Gavril.

Complessivamente, tra Sant’Anna e Valduce, nel 2024 sono nati 2.809 bambini (1.103 nell’ospedale cittadino e 1.796 nell’azienda socio-sanitaria di San Fermo). E, dato numerico che sorprende in questi tempi di progressivo avanzamento dell’inverno demografico, per quanto riguarda il Sant’Anna la cifra totale di nascite raggiunta nel 2024 supera quella del 2023 per ben 90 nuovi nati.

«Un incremento di nascite che ci ripaga dell’impegno quotidiano»

«In un momento di costante riduzione della natalità - sottolinea il dottor Paolo Beretta - questo incremento ci ripaga dell’impegno continuo e quotidiano e conferma l’importanza dell’offerta multidisciplinare assicurata all’ospedale Sant’Anna. Il percorso si avvia dall’inizio della gravidanza con un’assistenza prenatale multidisciplinare, assicura un’attenzione alla fisiologia del parto naturale (Basso Rischio Ostetrico) in un contesto che garantisce la massima sicurezza di mamma e bambino, grazie alla presenza di alte specialità e della Terapia Intensiva Neonatale (TIN). Essere Centro di Riferimento (Hub) per la Medicina Materno-Fetale e per la TIN permette di poter gestire, in rete con tutti gli altri Punti Nascita, le problematiche ostetrico-neonatali più complesse. Attraverso i consultori, siamo, inoltre, riusciti a potenziare l’offerta assistenziale sul territorio, per una migliore presa in carico delle donne in gravidanza».

«Bassa incidenza di tagliio cesareo e aumento del numero di gravidanze gemellari»

«Il 2024 si è chiuso confermando una bassa incidenza di taglio cesareo (20%), il costante supporto farmacologico per la gestione del dolore con la parto-analgesia (eseguita nel 45% dei travagli), le gravidanze ottenute grazie alla Procreazione Medicalmente Assistita (8%, di cui più di un terzo seguite nel Centro di Asst Lariana a Cantù) e i parti prematuri (6%) - osserva la dottoressa Donatella Fossa, responsabile della Medicina Materno-Fetale di Asst Lariana - Accanto a questi dati, rimasti costanti, va evidenziato un aumento del numero di gravidanze gemellari (2%) e di casi di medicina materno-fetale, gestiti dal nostro presidio che, come detto, è Hub di riferimento per la Medicina Materno-Fetale».

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