I volontari “scioperano” e attaccano
«Il Comune lascia la città nel degrado»

Per la prima volta dopo anni si fermano gli stakanovisti di “Per Como pulita” - «Il motivo? Siamo stufi dell’assenza di collaborazione da parte dell’amministrazione»

Como

I volontari dell’associazione “Per Como Pulita” incrociano le braccia: «Il Comune non fa la sua parte». Domenica prossima, si legge sul profilo Facebook del gruppo che da anni combatte contro scritte sui muri e contro l’abbandono di angoli di città, «per la prima volta dalla fondazione e quindi dal 2013 i nostri volontari hanno deciso di non effettuare operazioni di pulizia. Un’associazione di volontari come la nostra dovrebbe affiancare e sopperire alle fisiologiche carenze gestionali della propria città. Non sostituirsi a chi ne ha il compito ed è per questo retribuito».

Scatta lo sciopero dei muri imbiancati contro l’amministrazione che regge Palazzo Cernezzi. «Diciamo che ci riposiamo in attesa di un segnale – spiega Gianluca Vicini, coordinatore del gruppo di volontari – ma prima una premessa. Noi abbiamo deciso di incrociare le braccia non per questioni politiche, di voto o di partito. Non stiamo con i guelfi e nemmeno con i ghibellini. Solo siamo stufi. Lottiamo da anni contro un abbandono e un degrado crescenti. I graffiti sono un simbolo, sono talmente numerose in alcune vie che abbiamo pronte decine di segnalazioni alle forze dell’ordine per sfregio alla città e atti vandalici. Ma poi ci sono anche cestini rotti, sacchi di rifiuti abbandonati sul ciglio della strada, vie anche centrali nelle quali raccogliamo bottiglie, lattine, di tutto. Lo specchio di una società sempre più incivile».

Tutti problemi noti in città sui quali secondo i volontari di Per Como Pulita c’è poca sensibilità. «E infatti sull’altro fronte non c’è controllo – dice sempre Vicini - la polizia non ferma, non multa, non perseguita, non sembra nemmeno essere attrezzata per svolgere il suo compito. Non bastasse il Comune non pulisce, non spazza, sembra disinteressato al decoro e conta sempre meno stradini. Ecco, noi possiamo anche fare come sempre abbiamo fatto la nostra parte. Ma la collettività e gli enti pubblici devono prima assolvere alle loro responsabilità».

Il volontariato va bene, ma il volontariato non deve fare quello che spetta alle istituzioni. Per Como Pulita non ci sta a verniciare le panchine e le balaustre al posto degli operatori di Palazzo Cernezzi. L’associazione si dice particolarmente arrabbiata per come ha trovato il lungo lago la settimana scorsa, con a terra a loro dire troppi rifiuti tra Sant’Agostino e i giardini. Per Como Pulita negli ultimi sette anni ha più volte lamentato l’incuria cittadina, promuovendo campagne nelle strade del centro e della periferie, aiutando le scuole e i genitori, non solo cercando di contrastare l’azione dei writers. Sul tema, pur fresco di nomina, l’assessore ai lavori pubblici Pierangelo Gervasoni si dice disponibile ad un incontro per dialogare con i volontari dell’associazione. Come pure Marco Galli, l’assessore al verde, non manca di confermare come sempre il suo impegno per la pulizia anche attraverso un confronto con i referenti di Per Como Pulita. 

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