Il bonus anziani solo a 150 comaschi: «Misura di facciata, una presa in giro»

Sostegno ai fragili Le sigle sindacali dei pensionati bocciano il provvedimento del governo: «Va solo a over 80 con Isee inferiore a seimila euro e problemi gravissimi. Una goccia nel mare»

L’assegno di assistenza agli anziani? Per i pensionati è «una presa in giro». Secondo i sindacati nel Comasco beneficeranno della nuova misura solo 150 persone.

Il governo ha dato il via libera a un bonus per gli anziani “over 80”, in sostanza l’assegno di accompagnamento già riconosciuto agli invalidi totali viene potenziato dal 2025 con un assegno di assistenza. La quota fissa, pari a 531,76 euro, viene integrata con 850 euro da spendersi appunto per cure e servizi così da raggiungere un mensile da 1.380 euro. La misura per ora è sperimentale e per accedere a questo sostegno occorre non solo avere come detto più di 80 anni, ma bisogna anche certificare tramite l’Inps un bisogno assistenziale gravissimo e serve inoltre presentare l’invalidità totale e un Isee inferiore ai 6mila euro.

Le stime

«Dei 45mila over 80 comaschi la platea degli interessati arriverà al massimo a 150 persone – commenta Marinella Magnoni, segretaria generale Spi Cgil Como – stante l’attuale difficile momento economico che attraversa un’ampia fascia della popolazione mi pare davvero una presa in giro. Non bastasse è ancora poco chiaro chi e come debba accertare il grave bisogno di assistenza».

Di certo sarà l’Inps a erogare la cifra ai cittadini che presentano i requisiti necessari. Il decreto deve comunque ancora passare dalle commissioni parlamentari. Si specifica che il bonus da 850 euro deve essere speso per la cura dell’anziano, quindi ad esempio per stipendiare badanti e strutture d’assistenza, ma non per intenderci per andare a fare la spesa. Se l’integrazione dell’assegno dovesse venire utilizzata per finalità d’altro tipo è prevista la revoca della misura.

Una mancia a pochissimi

«Il bonus anziani è un grande bluff – dice Renzo Zavattari per i pensionati della Cisl dei Laghi – è sceso da mille a 850 euro e riguarderà non più di 25mila anziani su tutto il territorio nazionale». «A Como e provincia siamo nell’ordine dei cento, massimo 150 anziani, non di più – conferma Giacomo Arrigoni, segretario della Uilp del Lario – come tanti altri bonus già visti è una mancia data a pioggia senza grande significato, una misura di facciata che non può che renderci largamente insoddisfatti. La quantità dei beneficiari è ridicola, è uno zero virgola sul totale degli over 80 comaschi. Significa di fatto lasciare le cose come sono senza affrontare davvero le problematiche. Temi relativi all’assistenza domiciliare dei grandi anziani sempre più numerosi e afflitti sempre più da patologie importanti. Tra questi cittadini c’è purtroppo anche chi non accede del tutto ai servizi di cura. Perché le liste d’attesa sono troppo lunghe e perché non possono permettersi di pagare la stessa prestazione dai privati». L’erogazione del contributo parte dal primo gennaio 2025 e termina il 31 dicembre 2026. È in via sperimentale, ma l’obiettivo è farlo diventare strutturale.

Il bonus è inserito in un disegno di legge più ampio il cui obiettivo è migliorare la vita delle persone anziane, favorendo la coabitazione solidale, la telemedicina, l’assistenza domiciliare, la prevenzione sanitaria.

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